Ancora un anno difficile per l’artigianato italiano, seppure con qualche luce all’orizzonte. Sebbene anche il 2017 – come gli otto anni precedenti – si sia...
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Nonostante i segnali di ripresa che si registrano, la crisi non è dunque ancora alle spalle. A fronte del calo delle cessazioni di impresa che si attestano sul livello minimo del decennio (92.265 unità), risulta in calo anche il numero di quanti decidono di intraprendere una attività artigiana (80.836). Dal 2012 ad oggi, quando l’anagrafe artigiana segnava un 1,4 milioni di imprese, si registra una diminuzione dello stock di oltre 110mila unità, con una riduzione percentuale complessiva vicina all’8%, pari a oltre un punto percentuale in media all’anno.
Guardando alla geografia dell’Italia artigiana, nel 2017 tutte le macro-aree del Paese hanno fatto registrare una diminuzione dello stock delle imprese, in una forchetta compresa tra le meno 2.500 imprese del Nord-Est e le oltre 3.500 del Mezzogiorno, di cui quasi 500 in Campania, ma tutte in miglioramento rispetto ai dodici mesi precedenti. Tra le regioni, il Trentino-Alto Adige è l’unica che presenta una modestissima crescita: più otto imprese, più 0,03%. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino