Assegno bancario addio: il libretto è destinato a scomparire, ecco quando

Dall'8 maggio i clienti di Intesa San Paolo non potranno più utilizzare gli assegni, ma non si tratta di una decisione definitiva

L'assegno bancario va in pensione: il vecchio e caro libretto è destinato a scomparire
L'assegno bancario affonda le proprie radici nella storia, ma dopo secoli di onorato servizio è pronto ad andare in pensione. Il prodotto, infatti, è ormai...

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L'assegno bancario affonda le proprie radici nella storia, ma dopo secoli di onorato servizio è pronto ad andare in pensione. Il prodotto, infatti, è ormai considerato desueto e il suo ritiro è ormai prossimo. La prima ad annunciare il ritiro del caro vecchio libretto d'assegni è il gruppo Intesa San Paolo che in queste ore ha informato i propri clienti che a partire dall'8 maggio gli assegni non saranno più utilizzabili, dando il via a una reazione a catena che potrebbe travolgere ogni banca.

 

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La storia

 

 

 

Secondo alcuni studiosi l'invenzione del moderno assegno risalirebbe addirittura ai Templari, perché, oltre ad amministrare i propri beni, si occuparono di tenere in deposito anche i beni altrui. L'ordine di pagamento scritto si diffuse, però, in Toscana nella seconda metà del '300. Il più antico esemplare di assegno conservato risale al 1368 ed è indirizzato a Michele di Vanni Castellani, titolare di un'azienda mercantile bancaria di Firenze, dove Tommaso e Zanobi Tornaquinci avevano aperto un conto corrente. E a più di 700 di distanza ecco che il caro e vecchio libretto è destinato a scomparire per sempre. 

 

La comunicazione 

 

 

IntesaSanPaolo ha informato i clienti che da tempo non fanno uso dell’assegno che dal mese di maggio ritirerà gli assegni, ma non si tratta di una decisione definitiva. Qualora il cliente comunichi l’intenzione di continuare a farne uso il gruppo è disposto a fare marcia indietro. «Ti informiamo inoltre, che a partire dalla stessa data - si legge nella comunicazione - potrai effettuare online bonifici istantanei senza alcuna commissione aggiuntiva, allo stesso costo del bonifico Italia». Una decisione che potrebbe essere sposata anche da altre banche in futuro.

 

Reazione a catena?

 

Nei prossimi mesi anche gli altri gruppi bancari potrebbero decidere di eliminare una volta per tutte i pagamenti con assegno per virare definitivamente verso quelli digitali. Di fatto sono davvero poche le persone che ancora si affidano agli assegni, in sostituzione dei contanti o dei bonifici, per effettuare i propri pagamenti. Secondo Bankitalia, nel 2022 i pagamenti con questo strumento sono stati inferiori all’1%, ma resistono alcune operazioni che non possono prescindere dal vecchio libretto. Come si svilupperanno le compravendite di immobili o il rogito? Una domanda a cui il gruppo Intesa San Paolo non ha risposto, ma che necessiterà di delucidazioni.

 

 

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Il Mattino