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Calato il sipario, quasi completamente, sul blocco dei licenziamenti, il focus è sulle politiche attive del lavoro. Una di queste già disponibile è l’Assegno di ricollocazione (ADR). Si tratta di un Buono Servizio spendibile presso i centri per l’impiego o presso le Agenzie private accreditate a svolgere funzioni e compiti in materia di politiche attive (Agenzie per il lavoro accreditate). Dunque, nessun bonus a favore dei lavoratori in cerca di lavoro, ma piuttosto uno strumento che aiuta le persone a ricollocarsi nel mercato del lavoro. È coordinato da Anpal e gestito tramite la rete pubblico-privata dei servizi per il lavoro, in accordo con Regioni e Province.
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Assegno di ricollocazione, cos'è
Ma vediamo nel dettaglio. Il Buono Servizio da diritto all’attivazione di un programma di ricerca intensiva di occupazione con eventuale percorso di riqualificazione professionale mirata a sbocchi occupazionali. Il Programma prevede l’identificazione e il coinvolgimento di un tutor di supporto del Centro per l’impiego o dell’Agenzia privata accreditata.
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Come funziona
Il beneficiario del Buono sceglie, tra il centro per l’impiego o le Agenzie accreditate (elenco su aspal.it), l’Ente presso cui spendere il proprio diritto e svolgere il Programma di ricerca intensiva.
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La richiesta
La richiesta dell’Assegno di ricollocazione è volontaria e va inoltrata telematicamente attraverso il portale ANPAL ma anche presso i Centri per l’Impiego o gli enti di Patronati convenzionati. Per ottenere il Buono deve essere presentata anche la Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DId). La DID può essere inviata sempre attraverso il sito di ANPAL, i Centri per l’Impiego, i Patronati e l’Inps.
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Il valore
Il valore dell’Assegno è compreso tra i 250 e i 5mila euro, in funzione del profilo personale di occupabilità, che valuta, tra i vari parametri, l’età, il sesso, il livello di istruzione, il luogo di residenza geografica, eventuali precedenti esperienze lavorative.
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