I conti sono comunque positivi. Ma, svanito l'effetto sgravi, il mercato del lavoro tricolore si ritrova ancora davanti alle sue criticità. Il sogno di un impiego...
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Ed è il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a precisare che, dopo la forte riduzione degli incentivi per i contratti a tutele crescenti(nel 2015 il datore di lavoro beneficiava dell'abbattimento al 100% dei contributi per 3 anni, percentuale scesa nel 2016 al 40% per 2 anni), era prevedibile un ritmo inferiore di crescita. Però, sommando «il saldo positivo del 2016 a quello del 2015, si registra un incremento di poco più di 1 milione di contratti a tempo indeterminato», sottolinea Poletti. Ed è questa, a suo parere, la «conferma della crescita del lavoro stabile».
Certamente, l'effetto sgravi ha avuto il suo peso. E lo dicono ancora i numeri. Nel 2016 le assunzioni con esonero contributivo sono state 414mila e le trasformazioni di rapporti a termine che hanno beneficiato dell'incentivo sono ammontate a 203mila. In totale sono stati così 617mila i rapporti di lavoro agevolati. Si tratta del 37,5% del totale delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato. Percentuale che si confronta con il 60,8% del 2015, quando era stata ben più consistente l'incidenza delle assunzioni e trasformazioni agevolate sul totale di quelle a tempo indeterminato. Nel frattempo, la cassa integrazione ha frenato e anche l'uso dei voucher è fortemente diminuito.
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Il Mattino