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È stato approvato l’innalzamento dello sgravio fiscale per i contributi versati a colf e badanti fino a 3 mila euro. Nel decreto Lavoro compare infatti la decontribuzione totale per 3 anni per chi assume o stabilizza badanti che assistono anziani non autosufficienti.
Badanti, decontribuzione totale
Lo prevede un emendamento approvato in commissione al Senato. La modifica riguarda 2023, 2024, 2025 e prevede «un esonero contributivo del 100%, nel limite massimo di importo di 3.000 euro annui, per 36 mesi, in caso di assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a persona non autosufficiente con più di 65 anni».
Il beneficio non spetta se tra il lavoratore e il datore di lavoro sia cessato un rapporto di lavoro domestico da meno di 24 mesi.
Come funziona oggi e cosa cambia
In pratica raddoppia la cifra deducibile dal reddito perchè ad oggi i contributi previdenziali e assistenziali versati per colf e badanti, per la parte a carico del datore di lavoro, sono deducibili dal reddito complessivo ai fini Irpef del contribuente nel limite massimo di circa 1.500 euro.
I salari minimi degli assistenti domestici si sono rivalutati del 9% per effetto dell'inflazione. I loro stipendi sono quindi cresciuti (di 100-150 euro al mese) e molto famiglie non possono più permettersi di mantenere un collaboratore domestico o una baby sitter.
Ecco perché arriva questo aiuto dal governo che in questo modo mira anche a combattere il lavoro nero.
Se le famiglie italiane potessero portare in deduzione non solo i contributi ma l’intero costo sostenuto per l’assistenza di una badante o di una baby sitter, potrebbero risparmiare tra i 2 ed i 5mila euro l’anno, segnala Assindatcolf, Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico.
Il Mattino