Cashback ormai al capolinea: dal prossimo anno si cambia così

Cashback ormai al capolinea: dal prossimo anno si cambia così
Il cashback supera la mina di Fratelli d’Italia al Senato, che chiedeva d’interrompere il programma a favore dei pagamenti digitali voluto da Giuseppe Conte, ma va...

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Il cashback supera la mina di Fratelli d’Italia al Senato, che chiedeva d’interrompere il programma a favore dei pagamenti digitali voluto da Giuseppe Conte, ma va comunque incontro a un restyling. Il governo non ha escluso infatti future modifiche alla misura che costa poco meno di 5 miliardi di euro e ha promesso d’intensificare da subito il monitoraggio del programma di rimborso sugli acquisti con strumenti elettronici. Tirano un sospiro di sollievo i Cinquestelle, che considerano il cashback un simbolo della loro gestione. «Si tratta di una misura di sostegno ai consumi che sta anche cambiando le abitudini degli italiani, sono aumentati del 34 per cento i pagamenti digitali di piccoli importi, cioè sotto i 10 euro, e del 56 per cento quelli effettuati nei negozi di prossimità», ha spiegato la viceministra dell’Economia Laura Castelli.

Sulla sponda opposta del fiume c’è la leader di Fdi Giorgia Meloni: «Il governo non ha accolto il nostro appello e butterà 5 miliardi che potevano essere utilizzati per salvare aziende in crisi e posti di lavoro a rischio». Dalla sua parte i ristoratori, che chiedono d’intervenire sul cashback per liberare risorse utili a intensificare gli aiuti verso il loro settore. Così al Messaggero Roberto Calugi, il direttore generale di Fipe, la Federazione italiana pubblici esercizi: «A fronte dei 250 mila posti di lavoro persi chiediamo di aumentare gli aiuti per i ristoratori, tra i più colpiti dalle chiusure, con sussidi mirati per i canoni di locazione, utilizzando se necessario le risorse destinate al cashback, a costo di stoppare l’iniziativa per i pagamenti digitali che in questa fase non risulta prioritaria e che è vittima pure lei delle chiusure». La Fipe prepara un evento di risposta alle misure del governo che andrà in scena la prossima settimana. 

«Conosciamo bene e viviamo ogni giorno la disperazione della nostra categoria», continua Roberto Calugi, «ma Fipe-Confcommercio condanna chiunque manifesti con la violenza e guarda alla prossima assemblea del 13 aprile che si terrà in piazza pacificamente e coinvolgerà gli operatori di tutta Italia». Tornando al cashback, resta in piedi al Tesoro l’ipotesi di interrompere il programma con un semestre di anticipo, ovvero alla fine di quest’anno, per risparmiare almeno un miliardo e mezzo di euro, al netto di un’eventuale tesoretto che deriverà da minori rimborsi rispetto alle previsioni. Per il governo occorre procedere in questa fase con una valutazione rigorosa dei costi e dei benefici del cashback e dei risultati raggiunti così da intervenire successivamente con dei provvedimenti correttivi.

Nel periodo sperimentale di dicembre il cashback contava più di 4 milioni di utenti attivi, mentre oggi sono 7,1 milioni su un totale di oltre 8 milioni di aderenti al programma. Va detto però che solo il 35 per cento degli utenti con transazioni valide, sarebbe a dire 2,5 milioni di iscritti, ha già totalizzato 50 pagamenti elettronici, soglia oltre la quale si ha diritto a riscattare il premio: per raggiungere il numero di transazioni necessarie per ricevere il bonus c’è tempo fino al 30 giugno. Il totale delle transazioni elaborate fino a qui supera quota 380 milioni. Gli strumenti di pagamento attivati sono quasi 15 milioni. In netto calo le iscrizioni giornaliere al programma: a febbraio si registravano al cashback più di 20 mila persone ogni giorno, oggi circa 10 mila in media. 

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Il Mattino