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Tutti, dipendenti e autonomi, apprendisti e lavoratori discontinui come quelli dello spettacolo, avranno un paracadute nel caso sotto i loro piedi tutto ad un tratto si dovesse aprire il vuoto della perdita dell'occupazione. Tutti avranno il loro ammortizzatore sociale, anche se i criteri, la durata e la quantità del sussidio saranno diversi a seconda delle «caratteristiche settoriali ma, soprattutto, secondo le dimensioni aziendali». Nella sua riforma, che lunedì 9 agosto esaminerà con tutte le parti sociali collegate in videoconferenza, il ministro Andrea Orlando lo definisce «universalismo differenziato». Nessuno sarà escluso. Tutti però dovranno contribuire, anche in questo caso in percentuali diverse. Con una novità importante: chi utilizza poco la cassa integrazione, ovvero non ne fa ricorso «per un tempo significativo», avrà uno sconto, un premio, sui contributi addizionali da versare. «L'ambizione - si legge nella bozza del documento che Orlando ha inviato alle parti sociali per una prima lettura - è introdurre nuovi principi valoriali nel finanziamento e nell'utilizzo degli ammortizzatori sociali per accrescere la virtuosità dei comportamenti e imprimere un'evoluzione in senso pienamente assicurativo dei meccanismi di tutela». Resta il nodo dei costi (per i primi tre anni è previsto un costo rilevante a carico della fiscalità generale, intorno ai 7/8 miliardi) che sarà sciolto con la prossima legge di bilancio.
La platea dei beneficiari della cassa integrazione ordinaria comprende «tutti i lavoratori subordinati, anche con una minima anzianità di lavoro, compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio».
Si allargano le maglie delle causali: la riorganizzazione aziendale può essere chiesta anche per realizzare processi di transizione; si introducono le causali per «prospettata cessazione dell'attività» e «liquidazione giudiziale».
Sarà rinforzato il contratto di solidarietà «con incentivi economici e aumento delle percentuali di riduzione dell'orario di lavoro». È prevista l'ulteriore estensione del contratto di espansione alle imprese di minore dimensione (prorogato fino al 2026).
Il superfondo
Sono confermate tutte le prerogative dei Fondi bilaterali, ai quali dovranno contribuire anche le aziende più piccole, fino a 5 dipendenti, finora esonerate. Nasce il FEI, fondo emergenziale intersettoriale, con un contributo a carico dei fondi bilaterali.
La disoccupazione
La riforma interviene anche sugli ammortizzatori sociali per mancanza di lavoro (Naspi e DisColl), alleggerendo i requisiti soggettivi e potenziando il sussidio attraverso il posticipo della decorrenza del décalage.
Gli incentivi
Previsti iIncentivi per i Fondi Paritetici Interprofessionali, che realizzano formazione per i lavoratori in Cig. . Incentivi anche per i datori di lavoro che assumono lavoratori in Cigs per prospettata cessazione. Così come saranno introdotti contributi economici per incentivare il workers buyout, ovvero la costituzione di cooperative tra lavoratori in cigs per rilevare l'azienda.
Gli autonomi
La bozza di riforma prevede maggiori tutele in caso di maternità , giorni di malattia aggiuntivi per i professionisti a basso reddito in caso di patologie oncologiche o gravi, l'accesso al programma GOL per i lavoratori autonomi che chiudono la partita Iva.
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