Le compagnie aeree low cost alla carica dopo il Covid: avanti Ryanair e Wizz Air

Le compagnie aeree low cost alla carica dopo il Covid: avanti Ryanair e Wizz Air
Di 27.424 voli che ieri hanno solcato i cieli europei, circa 9.100 sono stati operati da compagnie low cost. Quasi 30 anni...

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Di 27.424 voli che ieri hanno solcato i cieli europei, circa 9.100 sono stati operati da compagnie low cost.

Quasi 30 anni dalla liberalizzazione del mercato europeo del trasporto aereo hanno cambiato completamente il modo di viaggiare per turismo e per lavoro: ha vinto il modello «bassi costi operativi per passeggero», «un'elevata produttività degli aeromobili» e servizi «point-to-point» (da aeroporto ad aeroporto senza scalo) su rotte a corto raggio con prevalentemente una flotta costituita da un unico modello (spesso Boeing 737 o Airbus 320).

Le low cost non hanno solo eroso le quote di mercato delle compagnie aeree cosiddette tradizionali, ma quel mercato lo hanno allargato offrendo nuove possibilità di collegamento non solo per prezzi contenuti (oggi un volo low cost è valutato con una prezzo mediano tra 50 e 70 euro), ma soprattutto ampliando la rete delle città collegate tra loro senza scali intermedi. 

A fotografare questo successo sono i dati di Eurocontrol, l'ente che gestisce lo spazio aereo europeo: nel 1998, agli albori dell'apertura dei cieli, le compagnie low cost erano appena l'1,6 per cento del mercato (e Ryanair che volava dal 1986 già trasportava cinque milioni di passeggeri all'anno!), ora nei primi mesi del 2022 sono il 32,5 per cento.

Ancora: ogni dieci aerei che volano in Europa ogni giorno uno è della Ryanair che insieme all'ungherese Wizz Air è la sola, tra le compagnie low cost più grandi, ad essere cresciuta come numero di voli (e quindi anche di passeggeri) rispetto al 2019, ultimo anno prima del Covid (+9% gli irlandesi, +12 gli ungheresi), a fronte di un pesante arretramento delle grandi British (-32%), Lufthansa (-31%), Air France (-22%) e anche di Easyjet (-21%). Tra le compagnie di bandiera la Turkish Airline ha avuto la flessione più contenuta: meno otto per cento. 

Capodichino per certi versi è una eccellente cartina al tornasole di questo fenomeno: tra il 2008 (quando aveva 5,5 milioni di passeggeri) e il 2021 ha ampliato la propria offerta di destinazioni (106) prevalentemente internazionali proprio basandosi sulle low cost (basti pensare che Alitalia negli ultimi anni collegava poche volte al giorno solo Linate e Fiumicino!) e toccando i 10,8 milioni del 2019.

Un record che si avvia a essere battuto nel 2022: infatti anche a ottobre i passeggeri transitati dallo scalo napoletano gestito dalla Gesac, 1.070.000 (la previsione al 31 prossimo) sono stati superiori a quelli del 2019.


A fine anno i passeggeri potrebbero toccare (è una previsione) 11,5 milioni, il sei per cento in più del 2019.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino