Coronavirus, Jacques Delors: «Mancanza di solidarietà pericolo mortale per l'Europa»

Coronavirus, Jacques Delors: «Mancanza di solidarietà pericolo mortale per l'Europa»
La mancanza di solidarietà fra i paesi europei è un «pericolo mortale» per l'Unione. È l'avvertimento che arriva dall'ex presidente...

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La mancanza di solidarietà fra i paesi europei è un «pericolo mortale» per l'Unione. È l'avvertimento che arriva dall'ex presidente della Commissione europea, Jacques Delors.


«Il clima che sembra regnare tra i capi di Stato e di governo e la mancanza di solidarietà europea fanno correre un pericolo mortale all'Unione europea», ha affermato l'ex ministro francese dell'Economia che ha presieduto la Commissione dal 1985 al 1995, uscendo da un lungo periodo di silenzio. Delors, 94 anni, socialista, si è sempre battuto per una maggiore integrazione in Europa ed è stato uno dei primi sostenitori degli eurobond.
 

«Duro e giusto il monito di Jacques Delors ai governi nazionali del Consiglio Europeo. La solidarietà reciproca è il fondamento dell'Europa stessa. Solo uniti potremo affrontare questa crisi», sottolinea il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri.

«Da tempo non aveva più preso la parola. Se ora decide di farlo è perché la situazione è insostenibile. Le parole di Jacques Delors per stigmatizzare l'assenza di unità e solidarietà nel Consiglio Europeo. Un aiuto importante all'Italia, alla Spagna e, alla fine, all'intera Ue», commenta l'ex premier, Enrico Letta.


«Il richiamo alla solidarietà tra paesi fatto da Jacques Delors, uno dei padri fondatori dell'Europa unita, è quanto il governo italiano sostiene da giorni. Per affrontare la drammatica crisi che abbiamo dinanzi occorre mettere da parte timidezze e timori», afferma il ministro per gli Affari europei, Enzo Amendola. «Il governo Conte è compatto in questa battaglia, e sarà al tavolo dei negoziati europei pronto a discutere ogni nuovo strumento di politica fiscale comune. Serve dare risposte concrete all'altezza per aiutare l'economia, le imprese e i lavoratori, come hanno espresso anche i leader di governo Macron, Sanchez e Costa», scrive ancora Amendola e conclude: «L'Ue, 500 milioni di persone, affronta la sua prova più difficile. Dobbiamo vincerla, a qualunque costo. Solo uniti possiamo evitare che l'Europa si frantumi sotto il peso degli interessi di parte e degli egoismi. Queste sono le ore decisive: ora o mai più». 
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Il Mattino