Covid, è allarme per il turismo organizzato. L'appello degli operatori: «Subito aiuti e aperture»

Covid, è allarme per il turismo organizzato. L'appello degli operatori: «Subito aiuti e aperture»
Il settor del turismo è uno di quei comaparti che è stato più compito dal Covid mettendo in ginocchio i viaggi organizzati. Un settore che nel 2019 aveva...

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Il settor del turismo è uno di quei comaparti che è stato più compito dal Covid mettendo in ginocchio i viaggi organizzatiUn settore che nel 2019 aveva prodotto un fatturato di 13,3 miliardi di euro, in crescita del 4% sul 2018. Un settore che era sano e vitale e nel 2020 è «precipitato» a 3 miliardi e nel 2021 probabilmente arriverà a fatica a 2,5 miliardi. Un settore che oggi al TTG Travel Experience di Rimini ha gridato il suo dolore in modo forte e compatto riunendo sullo stesso palco tutti i principali rappresentati delle associazioni di tour operator e agenzie e una platea vastissima di agenti di viaggio e dipendenti. Tutti con la stessa maglietta che univa l'amministratore delegato, il direttore e il più giovane dei dipendenti con scritta inequivocabile SUBITO. Subito sostegni, subito certezza della cassa integrazione e subito riaperture di tutte le mete per riprendere a lavorare e mantenersi da soli. E al Ttg i dibattiti sono tutti inevitabilmente incentrati sulla ripartenzaSe l'impatto della pandemia sulle agenzie di viaggi è stato pesante ora inizia un'altra storia, per la quale occorre fiducia e curiosità. Alessandro Nucara, presidente Ebtl, ha sintetizzato così la situazione: «I catastrofisti dicono che nulla tornerà come prima e gli ottimisti dicono che tutto tornerà come prima, come sempre la verità è nel mezzo: ritengo che molti cambiamenti positivi ci aiuteranno a stare meglio». .

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Jelinic ha ricordato l'impegno di Fiavet sul fronte delle normative. Le leggi delimitano il terreno di gioco, ma la partita la giocano i giocatori, stimolando le agenzie di viaggio alla preparazione, all'innovazione e uso dei social network, alla visione imprenditoriale. «Il lavoro sarà dentro o fuori dai network, ma bisogna affidarsi anche ai piccoli operatori specialisti, conoscere il prodotto», ha detto. Ferma la posizione sulle Ota, Online Travel Agency: «Con le altre associazioni di categoria europee abbiamo un confronto sulle normative riguardanti le Ota che esistono, ma non sono recepite dai singoli stati».

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Il Mattino