Dal 15 gennaio parte «Resto al Sud»: 1,25 milioni di euro per gli under 35

Dal 15 gennaio parte «Resto al Sud»: 1,25 milioni di euro per gli under 35
Come antidoto contro la fuga dei cervelli il Governo mette in campo Resto al Sud, il bando dedicato ai giovani under 35 residenti nelle 8 regioni del Mezzogiorno. L'incentivo,...

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Come antidoto contro la fuga dei cervelli il Governo mette in campo Resto al Sud, il bando dedicato ai giovani under 35 residenti nelle 8 regioni del Mezzogiorno. L'incentivo, promosso dal Ministro per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, gestito da Invitalia, sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali che possano rilanciare l'economia del Sud. Sono 1,25 i milioni di euro in dotazione che saranno assegnati ai migliori progetti che saranno presentati. Il finanziamento massimo è di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare ad un massimo di 200.000 euro nel caso di più richiedenti, già costituiti in società o prossimi alla costituzione. Poi ci sono altre agevolazioni come credito a tasso zero e una copertura quasi integrale del fondo di garanzia. «Una misura che rende molto facile l'accesso al credito se si hanno progetti credibili», ha commentato Giuseppe Coco, Coordinatore dei Consiglieri del Ministro per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno, intervenuto alla tavola Rotonda organizzata dall'Associazione progettisti europei presso il dipartimento di Scienze Politiche della Federico II. 

 
A partire dalle 12.00 di lunedì 15 gennaio 2018, gli aspiranti imprenditori potranno presentare domanda sul sito di Invitalia per chiedere le agevolazioni. Resto al Sud si rivolge ai giovani tra i 18 e i 35 anni residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, che non siano titolari di altre imprese attive, che non abbiano beneficiato di altre agevolazioni negli ultimi tre anni. È possibile avviare attività imprenditoriali in tutti i settori, ad eccezione delle libere professioni e del commercio. A beneficiare dell'incentivo saranno le attività imprenditoriali relative a produzione di beni nei settori dell'artigianato e dell'industria, della pesca e dell'acquacoltura, alla fornitura di servizi, compresi quelli turistici. Sono escluse dal finanziamento le attività libero-professionali e del commercio ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell'attività di impresa. Condizione fondamentale per poter usufruire dell'incentivo è che le imprese destinatarie dei fondi e i giovani imprenditori dovranno rimanere per tutta la durata nelle Regioni di riferimento. 


«Fondamentale per ottenere gli incentivi è pensare a un'idea vincente - spiega Gianluca Luise, presidente APEUR - di avere ben chiari quali obiettivi si vogliono raggiungere, capire quali sono le logiche della progettazione europea che segue regole ferree». Per questo motivo al dipartimento di Scienze Politiche è stato attivato lo sportello di europrogettisti per offrire orientamento e consulenza agli studenti e a chiunque voglia investire nelle proprie idee e non sa da dove cominciare.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino