«Su questa cosa qui non si va avanti». Lo stop, a metà giornata è arrivato da Matteo Renzi in persona. E Paolo Gentiloni, che con l’ex premier non...
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Ma a palazzo Chigi c’è chi accredita un’altra versione. L’ex premier, attraverso il capogruppo Ettore Rosato e il reggente Matteo Orfini, ha davvero mostrato il disco rosso. Calenda, d’accordo Gentiloni, aveva però già deciso di non inserire il provvedimento nella manovrina da 3,4 miliardi. La ragione: il decreto non è il “veicolo adatto”, meglio includerlo in un altro decreto o disegno di legge di prossima emanazione. La norma anti-scorreria fissa nel 10% la soglia azionaria superata la quale un investitore sarebbe obbligato a diffondere una lettera di intenti. Che nelle stanze del governo si siano vissute ore convulse è dimostrato anche dalla latitanza di numeri nella conferenza stampa di Gentiloni e del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan a conclusione del Consiglio dei ministri che ha ratificato Def, Piano nazionale delle riforme e manovrina. Spiegazione di una fonte accreditata: «I tecnici dell’Economia si erano presentati con delle soluzioni che non sono poi passate. E visto che ne sono state scelte altre, i testi non sono ancora pronti...».
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Il Mattino