Un obiettivo di spending review quantificato in 8 miliardi nell'arco di un triennio (che ora potrebbe essere accelerato) più altre risorse da mobilitare attraverso la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Flat tax, caccia alle risorse per evitare l'Iva
I RISULTATI
Per di più entrambe le linee direttrici, taglio delle spese e riassetto di deduzioni e detrazioni, non rappresentano certo una novità nella politica economica italiana. Sul primo fronte ci sono i risultati, non colossali ma nemmeno trascurabili, delle varie manovre degli anni passati, a partire da quelle del governo Monti. In realtà anche la legge di Bilancio per il 2019 prevedeva 2 miliardi di riduzioni di spesa piuttosto secche per i ministeri, prima inserite a garanzia del deficit e ora definitivamente azionati, come confermato proprio nel Def. Nel testo viene disegnato un percorso che prevede risparmi dello stesso importo anche il prossimo anno, destinati poi a crescere a 5 nel 2021 e a 8 nel 2022. Si tratta di somme tutt'altro che semplici da assicurare e tuttavia lontane dalla quantità di risorse di cui il governo avrebbe bisogno. Sul come ottenerli, nel testo ci sono solo alcune indicazioni di massima: revisione di procedure amministrative o organizzative in direzione di maggiore efficienza, definanziamento di interventi già previsti e giudicati non più utili o di normative non prioritarie. Sempre al 2022, sono attese entrate aggiuntive per un importo pari allo 0,4 per cento del Pil, poco più di 7 miliardi, derivanti da un rafforzamento della lotta all'evasione.
Anche l'azione di disboscamento delle centinaia di agevolazioni fiscali presenti nell'ordinamento italiano si presenta come un compito decisamente arduo, già tentato in passato e sostanzialmente rimasto alla fase della ricognizione. Solo le detrazioni e deduzioni relative all'Irpef valgono 54 miliardi, ma alcune (come quelle connesse ai carichi familiari) sono più delicate se non proprio impossibili da toccare.
LA STRUTTURA
Molto dipenderà dall'effettiva struttura della flat tax in preparazione: se sarà confermato il prelievo opzionale del 15 per cento per i nuclei familiari, a questi contribuenti sarà proposto di rinunciare agli attuali sgravi, salvo quelli destinati a mantenere un minimo di progressività. Per racimolare ulteriori risorse potrebbe poi essere preso in considerazione una limatura lineare di tutte le agevolazioni: ad esempio le detrazioni del 19 per cento sarebbero ridotte di due o tre punti. Un modo per non scontentare nessuno in particolare.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino