Mercoledì, il giorno in cui è attesa la pubblicazione del rapporto tecnico sul debito pubblico preparato dalla Commissione Ue, sarà soltanto un primo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Insomma, c’è un po’ di tempo. Date le grandi difficoltà a mettere in piedi misure che possano essere sostenute dal Pd in Parlamento, per Gentiloni e Padoan questa è una manna. Ed è la dimostrazione che a Bruxelles continua a prevalere una linea di flessibilità, di conciliazione e non una interpretazione dogmatica delle regole. Peraltro, non è mai stato all’ordine del giorno un ultimatum all’Italia.
Se l’analisi tecnica comunitaria indicherà che l’Italia non rispetta nel 2016 né nel 2017 il patto di stabilità perché il debito viene stabilizzato e non ridotto, raggiungendo quest’anno il suo picco storico al 133,3% del pil, la Commissione indicherà pure che contano nel giudizio definitivo alcuni “fattori rilevanti” che hanno reso particolarmente difficile una riduzione di un ventesimo l’anno della parte del debito eccedente il 60% del Pil. Tra questi fattori, il più importante è il contesto economico decisamente sfavorevole, caratterizzato da bassa inflazione (nel 2016 in Italia è stata -0,1%) e da una estrema incertezza esterna.
Continua a leggere sul Mattino Digital Leggi l'articolo completo su
Il Mattino