La Procura di Trani sarebbe pronta a chiedere una rogatoria internazionale alla Germania per acquisire documenti nella sede di Deutsche Bank a Francoforte Sul Meno. La banca...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'indagine riguarda la «massiccia» vendita «nel brevissimo termine» di 7 degli 8 miliardi di euro di titoli di Stato italiani che, all'inizio del 2011, Deutsche Bank aveva in portafoglio. Secondo il pm inquirente, Michele Ruggiero, la vendita fu «autorizzata e/o comunque disposta» dall'allora management della banca con «condotte artificiose, a carattere informativo ed operativo, da ritenere manipolative del mercato». Sempre secondo l'accusa, Deutsche Bank in tre pubblicazioni di febbraio-marzo 2011, definì sostenibile il debito sovrano dell'Italia, ma nascose ai mercati finanziari le sue reali intenzioni di ridurre subito e drasticamente i titoli italiani in portafoglio.
Questa volontà della Banca risulta invece - a giudizio della procura - dalla massiccia vendita di titoli di Stato italiani fatta 'over the counter', senza che fosse divulgata al mercato finanziario regolamentato e giustificata «falsamente» a posteriori (nell'informativa del giugno 2011) con la necessità di ridurre la sovraesposizione del gruppo al rischio sovrano dell'Italia, a seguito dell'acquisizione di Postebank di fine 2010. Nello stesso periodo, Deutsche Bank acquistò circa 1,4 miliardi di Credit Default Swap (Cds) di copertura sull'esposizione al rischio Italia.
Questi acquisti - secondo l'accusa - non furono comunicati dal gruppo bancario né ai mercati finanziari né al Mef.
Il Mattino