Scade oggi il termine per inviare al fisco la dichiarazione dei redditi precompilata. Ma la maggior parte dei contribuenti che hanno imboccato la strada del fai-da-te per ottenere...
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I TEMPI
Lo scorso 19 giugno l'Agenzia delle Entrate ha fissato con un provvedimento ad hoc i criteri per l'individuazione delle incoerenze che faranno scattare i controlli sui modelli 730 con esito a rimborso: basta che venga apportata una modifica significativa ai fini della determinazione del reddito e la pratica potrebbe essere sottoposta a un vaglio più aprofondito.
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LE VERIFICHE
Nello stesso provvedimento si legge che i contribuenti sottoposti a verifiche, nel peggiore dei casi, non si vedranno accreditare in busta paga le somme richieste prima del 22 novembre, fissato come termine ultimo per l'esame, a patto ovviamente che i controlli preventivi innescati dalle incoerenze rilevate abbiano esito negativo. «I controlli preventivi in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa avverranno entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione», recita il documento. Ma a dover fare i conti con le verifiche del fisco non saranno solo i contribuenti che hanno modificato il modello precompilato. Anche le dichiarazioni dei redditi di chi vanta un credito pari o superiore a 4 mila euro, oltre a quelle dei soggetti ritenuti a rischio a causa di dichiarazioni infedeli negli anni precedenti, subiranno automaticamente la stessa sorte.
Nel 2018 i modelli precompilati trasmessi dai cittadini sono stati 2,9 milioni. La quota di dichiarazioni accettate senza cambiamenti è passata dal 6 per cento del 2016 al 19,3 per cento del 2018, per arrivare oggi a una su cinque. L'Agenzia delle Entrate ha anche specificato «che gli elementi di incoerenza delle dichiarazioni presentate con modifiche rispetto ai modelli precompilati che incidono sulla determinazione del reddito o dell'imposta sono individuati nello scostamento per importi significativi» dei dati risultanti al fisco. Ma tuttavia non è chiaro quanto significativi debbano essere tali scostamenti per far suonare la sirena. Al contrario, i contribuenti per i quali non si renderanno necessari controlli preventivi si vedranno accreditare la somma connessa al rimborso richiesto direttamente in busta paga già alla fine di luglio o se pensionati nella rata di agosto. Ma, come detto, si tratta di una minoranza. Coloro che avevano invece un debito da saldare potevano indicare l'Iban del conto corrente su cui effettuare l'addebito al momento della trasmissione della dichiarazione o provvedere al pagamento con le modalità ordinarie. La dichiarazione dei redditi precompilata doveva servire proprio a velocizzare i tempi dei rimborsi. Ma dal momento che la scorciatoia può essere imboccata solo da chi accetta di presentare il modello fai-da-te senza fare obiezioni, in molti rischiano di rimanere delusi. Le voci della precompilata che rischiano di presentare incongruenze rilevanti restano le spese mediche.
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Il Mattino