Draghi: i giovani non vogliono sussidi ma l'opportunità di realizzare le proprie ambizioni

Draghi (Ansa)
«La segmentazione del mercato del lavoro e una scarsa formazione professionale sono tra i principali motivi dell'elevato tasso di disoccupazione giovanile persistente in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«La segmentazione del mercato del lavoro e una scarsa formazione professionale sono tra i principali motivi dell'elevato tasso di disoccupazione giovanile persistente in diversi Paesi colpiti gravemente dalla recessione come Italia, Grecia, Spagna e Portogallo». Così il presidente Bce, Mario Draghi durante un evento al Trinity College di Dublino, sottolineando invece che Paesi come «Germania e Austria sono riusciti a mantenere bassa la disoccupazione giovanile grazie ad efficaci programmi di formazione professionale e piani mirati ai giovani più svantaggiati».


«I giovani non vogliono vivere con i sussidi. Vogliono lavorare e allargare le proprie opportunità ed oggi, dopo la crisi, i governi sanno come rispondere alle loro richieste e come creare un ambiente in cui le loro speranze possano avere una opportunità», ha detto esortando quindi i governi «a rispondere alle loro richieste», per il futuro dei loro paesi e della loro democrazia.

«In alcuni Paesi» dell'Eurozona «sono stati fatti passi avanti per ridurre la disoccupazione giovanile e col consolidamento della ripresa diminuirà ulteriormente». «Ma per affrontare le cause strutturali della disoccupazione giovanile, sono necessarie forme di protezione omogenee tra i lavoratori, accordi di lavoro flessibili, programmi di formazione professionale efficaci, un elevato grado di apertura del commercio e sostegni per ridurre i costi sociali della mobilità», ha spiegato Draghi.


«Il Pil dell'Eurozona è in crescita da 17 trimestri consecutivi, creando nel complesso oltre 6 milioni di posti di lavoro», ha indicato Draghi, spiegando che «dal picco del 24% nel 2013, la disoccupazione giovanile è scesa intorno al 19% nel 2016 ma è ancora di circa 4 punti percentuali più alta rispetto all'inizio della crisi nel 2007». Il presidente della Bce ha però puntualizzato che «nel 2016 circa il 17% dei giovani tra i 20-24 anni non studia, non lavora e non fa formazione».


«Rimanete curiosi, imparate dal mondo, la curiosità è ciò che spinge a esplorare nuove opportunità professionali e ambienti diversi e ad essere creativi», ha risposto Draghi alla domanda di una studentessa su quali consigli volesse dare a ai giovani che si apprestano ad affrontare il mondo del lavoro. «Non perdete mai il vostro coraggio», ha aggiunto il presidente della Bce. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino