Export record, ok l’agroalimentare per il Sud: surplus a 51 miliardi

Export record, ok l’agroalimentare per il Sud: surplus a 51 miliardi
 Il 2016 è stato un anno da record per il Made in Italy all’estero. E anche il Mezzogiorno ha dato il suo contributo. La scalata del surplus commerciale...

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 Il 2016 è stato un anno da record per il Made in Italy all’estero. E anche il Mezzogiorno ha dato il suo contributo. La scalata del surplus commerciale nazionale è arrivata fino a quota 51,6 miliardi. Una vetta così non si vedeva da almeno 25 anni. L’export ha toccato i 417 miliardi di euro, il livello più alto mai registrato dall’Istat dal 1991, data di inizio delle serie storiche. Una grossa fetta delle esportazioni, 38,4 miliardi, è dipesa dall’agroalimentare. Quasi un quarto, circa il 20%, per un valore di oltre 6 miliardi e mezzo, è partita dal Sud. E, in particolare, dalla Campania, che è riuscita a vendere quasi 3 miliardi dei suoi prodotti agroalimentari. Ortofrutta, pasta, vino, formaggi e olio d’oliva, realizzati nel Meridione e nelle isole sono stati serviti in molte tavole del mondo.


Gli acquisti sono saliti così dell’1% in un anno. La crescita dell’1,1% delle esportazioni tricolore calcolata dall’Istituto di via Balbo è stata superiore a quella del Pil. Per il governo è una vittoria. E il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, spiega che «la sfida è quella di portare sempre più imprese ad esportare ed innovare. Il piano straordinario per il Made in Italy, lanciato tre anni fa e rafforzato ulteriormente con l’ultima legge di bilancio, ed il piano Industria 4.0 vanno esattamente in questa direzione», aggiunge Calenda. La cifra di 200 milioni di euro per il Made in Italy mobilitata per il 2017 «sarà mantenuta a regime nei prossimi anni», annuncia il sottosegretario allo Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto

Anche il contesto europeo sembra favorevole dopo le previsioni della Commissione europea di una ripresa del commercio internazionale, malgrado i rischi legati alle incertezze del contesto globale tra Brexit, Trump ed elezioni in Paesi come Francia e Germania. Anche se i rischi legati «alla politica potenzialmente più protezionista del neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump» preoccupano la Coldiretti. Anche la Cia sottolinea alcune criticità. Anzitutto il fatto che, malgrado il balzo dell’export, permane il disavanzo commerciale. I prodotti dell’agricoltura e alimentari importati nel 2016 sono stati pari ad un ammontare di circa 42,9 miliardi di euro.



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