Facebook crolla in Borsa con la trimestrale deludente, che mostra come il colosso di Mark Zuckerberg non è uscito del tutto intatto dallo scandalo dei dati di Cambridge...
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Facebook archivia quindi il secondo trimestre con ricavi in aumento del 42% a 13,2 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti, che scommettevano su 13,4 miliardi: è la prima volta dal 2015 che Facebook manca di centrare i target degli analisti. Delude anche la crescita degli utenti, saliti dell'11% a 1,47 miliardi di 'amicì al giorno, meno delle attese del mercato che prevedeva un aumento del 13% a 1,48 miliardi. L'utile netto si è attestato a 5,1 miliardi di dollari, o 1,74 dollari per azione, leggermente sopra gli 1,72 dollari attesi dagli analisti. Gli 'amicì di Facebook sono rimasti stabili nei suoi due maggiori mercati, ovvero gli Stati Uniti e il Canada, mentre sono calati in Europa. A preoccupare è l'allarme del chief financial officer, David Wehner, che prevede che il rallentamento dei ricavi continuerà per il resto dell'anno, con il tasso di crescita che scenderà a una sola cifra percentuale nel terzo e nel quarto trimestre.
Facebook è sotto esame dalle elezioni americane del 2016 e da quando ha ammesso, nel 2017, che entità russe avevano usato la sua piattaforma per diffondere messaggi controversi durante la campagna elettorale.
Il Mattino