“La fragilità finanziaria delle PMI italiane, aggravata negli ultimi 6 mesi dalla decimazione dei fatturati, dalla giungla degli adempimenti fiscali e dalle misure di...
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A lanciare l’allarme è Raffaele Lauro, segretario generale di Unimpresa, che aggiunge:
“In questa delicata situazione, per poter sopravvivere in modo trasparente le Pmi devono difendersi anche dagli avvoltoi esterni, criminalità organizzata e predatori stranieri. Per questo, Unimpresa ha allertato le autorità nazionali della sicurezza e della prevenzione, nonché i suoi associati affinché non cadano vittime di questi ‘aiuti’ interessati e subdoli, che possono essere pagati duramente con la collusione criminale e la perdita della propria autonomia aziendale”.
“Le mafie sono sempre in agguato e sollecite a ‘soccorrere’, specie nel Sud, le piccole e medie imprese in difficoltà con le loro illimitate risorse in nero derivanti da attività illecite - evidenzia Lauro - Minacce non dissimili si stanno manifestando, sotto traccia, nelle aree del Nord del Paese, da parte di aziende, in particolare cinesi, con l’impiego di sofisticate strategie finalizzate a impossessarsi del nostro più importante patrimonio che il mondo ci invidia, il know how, che ha permesso al Made in Italy di essere riconosciuto in tutto il mondo. Non si tratta, si badi bene, del pur importante problema del copyright, ma di qualcosa che va oltre e che rischia di privarci della nostra stessa identità produttiva e di ciò che lasceremo alle nuove generazioni. Governo e Parlamento non sottovalutino l’allarme. Le Pmi rappresentano l’ossatura dell’intero sistema produttivo del nostro Paese”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino