Fca, operai da Pomigliano a Cassino

Fca, operai da Pomigliano a Cassino
Pomigliano. Trasferire per un periodo non breve dalla Fiat di Pomigliano a quella di Cassino un numero consistente di lavoratori - si parla di alcune centinaia - attingendo...

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Pomigliano. Trasferire per un periodo non breve dalla Fiat di Pomigliano a quella di Cassino un numero consistente di lavoratori - si parla di alcune centinaia - attingendo soprattutto dal bacino di coloro che in regime di contratto di solidarietà lavorano meno dei colleghi impegnati nelle produzioni dirette, cioè ad orario e salario pieni. È l'intenzione resa nota ieri da Fca che animerà stamane il confronto tra l'azienda e i sindacati firmatari del contratto specifico aziendale, un faccia a faccia organizzato nella sede romana del gruppo automobilistico.


Dopo l'esperienza, ormai esaurita, dei circa 200 «trasfertisti» inviati nel 2015 dall'impianto partenopeo a quello lucano di Melfi per supportare le nuove produzioni Fiat 500 X e Jeep Renegade (circa 60 di questi operai sono ora impegnati nello stabilimento di furgoni di Val di Sangro, l'azienda riproporrà un ulteriore trasferimento di manodopera, stavolta da Pomigliano, dove si produce la sola utilitaria Panda, allo stabilimento di Cassino, dove è ormai imminente «la salita in cadenza» della nuova Alfa Romeo Giulia e dove ad aprile sarà lanciato il nuovo suv Alfa Romeo, lo Stelvio. Un'operazione che darà il via a 1500 assunzioni.

Nel frattempo si prevede che un numero ancora imprecisato dei circa 3200 lavoratori di Pomigliano in contratto di solidarietà (sono trapelate finora cifre molto variabili, da 350 a 650 addetti) già a partire da questo mese possa giungere nell'impianto laziale, ubicato 94 chilometri a nord ovest della fabbrica della Panda. Fca vuole utilizzarli mettendo quotidianamente a disposizione un servizio di bus navetta da Pomigliano. Intanto il contratto di solidarietà alla Fiat di Pomigliano scadrà nell'aprile del 2017 e potrà essere prorogato fino al successivo aprile del 2018. «Già abbiamo vissuto in parte questa vicenda con Melfi - spiega Giovanni Sgambati (Uilm) - ma abbiamo ancora una coda di solidarietà a Pomigliano: e visto che Cassino è già in crescita sembra normale che si possa offrire un miglioramento salariale a chi attualmente è in solidarietà, per un periodo anche lungo. Ovviamente bisogna costruire le condizioni per garantire ai lavoratori di Pomigliano in trasferta a Cassino migliori condizioni salariali». 


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