Al ministero dell'Economia francese si lavora per la grande quadratura del cerchio, un montaggio finanziario che consenta a Francia e Italia di fare la pace a Saint Nazaire,...
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Dietro le quinte, però ci si attiva già per un piano B in caso l'opzione italiana dovesse saltare definitivamente. Il presidente della Regione Pays de la Loire, il conservatore Bruno Retailleau, da sempre ostile all'arrivo di Fincantieri, avrebbe riunito una quindicina di società sub-appaltatrici dei cantieri» pronte a entrare nel capitale «al fianco dei dipendenti e eventualmente della regione». Nei cassetti sopravvivrebbe anche un piano C, che sembrava accantonato, e che prevede una discesa in campo dell'armatore italo-svizzero Msc e di quello americano-norvegese Royal Caribbean (i due maggiori clienti di Saint Nazaire): potrebbero associarsi ai dipendenti e a Naval Group il colosso statale della cantieristica militare. Se all'Economia si lavora per una nuova proposta, all'Eliseo si continua con l'operazione di sdrammatizzazione: nessuna battaglia navale con l'Italia. «Non c'è nessun attrito», hanno ripetuto ieri fonti della presidenza, che portano la prova della «cordialità» con cui giovedì si è svolta una telefonata tra Macron e Gentiloni. Per il quotidiano Le Monde, tuttavia, la vicenda Stx è «un affronto all'Italia che lascerà tracce», anche se per Macron, che nei primi tre mesi all'Eliseo ha perso dieci punti di popolarità, si tratta di «un colpo vincente». La decisione ha ricevuto un plauso quasi unanime dall'estrema destra di Marine Le Pen alla sinistra socialista radicale dell'ex ministro Arnaud Montebourg. Intanto ieri, dopo due giorni in ribasso, in balia delle decisioni francesi, Fincantieri ha chiuso in positivo in Borsa a + 4,71%.
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Il Mattino