«Grandi stazioni» ceduta per 953 milioni

«Grandi stazioni» ceduta per 953 milioni
ROMA. A sorpresa, alla fine a spuntarla sono stati la Borletti Group, guidata da Maurizio Borletti, e il fondo francese Antin. In cordata hanno sbaragliato una agguerrita...

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ROMA. A sorpresa, alla fine a spuntarla sono stati la Borletti Group, guidata da Maurizio Borletti, e il fondo francese Antin. In cordata hanno sbaragliato una agguerrita concorrenza e vinto con un'offerta da 953 milioni di euro l'asta per l'acquisizione di Grandi Stazioni Retail, la controllata di Ferrovie dello Stato che ha in concessione lo sfruttamento economico delle aree commerciali e degli spazi pubblicitari nei quattordici principali scali italiani.


Da Roma Termini a Milano Centrale e poi ancora Bologna Centrale, Firenze S. Maria Novella, Genova Piazza Principe, Napoli, Torino Porta Nuova e Venezia Mestre. Più due stazioni situate nella Repubblica Ceca.La cordata, assistita da Leonardo & Co e dagli studi legali Gatti Pavesi Bianchi, BonelliErede e Cerina, che alla vigilia era data come il consorzio meno favorito, e formata dagli ex proprietari della Rinascente e dal fondo parigino, ha ottenuto la vittoria con un'offerta superiore agli 850 milioni proposti da Deutsche Bank, risultata seconda. Altarea e Lone Star avevano messo sul piatto cifre più basse.

Con la scelta dei vincitori si conclude il percorso di privatizzazione iniziato circa un anno fa con la scissione di Grandi Stazioni e la creazione della nuova società Grandi Stazioni Retail. Un'operazione che ha registrato grande attenzione, con 17 manifestazioni di interesse che si sono poi ridotte a 9 offerte non vincolanti fino alle 4 offerte vincolanti arrivate al rush finale. Come accennato, il tandem Borletti-Antin-Icamap ha chiuso la partita mettendo sul piatto 953 milioni (761,5 milioni di equity cui va aggiunto il debito di 191,5 milioni), distanziando nettamente le altre offerte: Altarea (in cordata con Apg e Predica) con 806,5 milioni (di cui 615 di equity), Lone Star con 800 milioni e Deutsche Asset Management (fino alle offerte non vincolanti insieme a Poste Vita) con 744,5 milioni.

«Siamo fiduciosi del risultato nella convinzione che la forza della nostra offerta sia il binomio prezzo-piano industriale», ha detto subito dopo la gara Maurizio Borletti, erede della famiglia milanese che fondò la Rinascente. «Dentro la nostra cordata sono presenti importanti competenze complementari» come «quella del fondo infrastrutturale Antin e l'expertise di Icamap nell'immobiliare commerciale», ha spiegato Borletti, che con la sua iniziativa punta al raddoppio dello spazio retail nelle stazioni e a farle diventare «un elemento di eccellenza italiana». Grande soddisfazione per l'esito della gara è stata espressa anche dall'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, e dal presidente di Eurostazioni, Francesco Gaetano Caltagirone, in rappresentanza degli azionisti di Eurostazioni (oltre al gruppo Caltagirone, i gruppi Pirelli, Benetton e Sncf).


«La formalizzazione dell'offerta da parte di operatori così qualificati ha detto in particolare Mazzoncini è per noi motivo di grande orgoglio. La cessione della parte retail di Grandi Stazioni è un passaggio importante della nostra strategia che prevede una focalizzazione sui business delle infrastrutture e del trasporto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino