Istat rivede i dati sull'aspettativa di vita, dal 2019 in pensione a 67 anni Ma in Campania si muore prima

Istat rivede i dati sull'aspettativa di vita, dal 2019 in pensione a 67 anni Ma in Campania si muore prima
A 65 anni l'aspettativa di vita arriva a 20,7 anni per il totale dei residenti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013. Lo rileva l'Istat...

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A 65 anni l'aspettativa di vita arriva a 20,7 anni per il totale dei residenti, allungandosi di cinque mesi rispetto a quella registrata nel 2013. Lo rileva l'Istat confermando le stime. Quindi sulla base delle regole attuali l'età per la pensione di vecchiaia dovrebbe arrivare a 67 anni nel 2019. 


Dal monitoraggio emerge che i più longevi in Italia sono gli abitanti del Trentino Alto-Adige, quelli meno longevi invece i campani. Sono 2,7 gli anni che separano le donne residenti in Trentino-Alto Adige, le più longeve nel 2016 con 86,1 anni di vita media, dalle residenti in Campania che con 83,4 anni risultano in fondo alla graduatoria. Tra gli uomini il campo di variazione è più contenuto ed è pari a 2,3 anni, ossia alla differenza che intercorre, come tra le donne, tra la vita media dei residenti in Trentino-Alto Adige (81,2) e i residenti in Campania (78,9).

Immediata la reazione dei sindacati. «Non tutti i lavori sono uguali, il Governo mantenga fede agli impegni assunti». Lo affermano in una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil, che chiedono «il blocco dell'adeguamento all'aspettativa di vita previsto per il 2019 e l'avvio del confronto per una modifica dell'attuale meccanismo per superare e differenziare le attuali forme di adeguamento, tenendo conto anche delle diversità nelle speranze di vita e nella gravosità dei lavori». I sindacati esprimono «qualche dubbio sull'esattezza delle stime Istat».


«È indispensabile fermare la follia di un automatismo perverso che porta a peggiorare periodicamente l'età pensionabile dei lavoratori», afferma la leader Cgil, Susanna Camusso dopo la pubblicazione dei dati Istat. Dati che per Camusso «attesterebbero, dopo un periodo di calo della speranza di vita, un aumento di 5 mesi, confermando l'urgenza di fermarsi e riconsiderare un meccanismo scorretto e penalizzante. Il governo aveva assunto l'impegno a discuterne. Prima che un automatismo sbagliato e fuori controllo continui a produrre effetti discutibili il governo lo blocchi».
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Il Mattino