ROMA. Aliquote Iva del 10 e del 22 per cento incrementate di tre punti dal gennaio 2018 (e quella massima di un ulteriore 0,9 dal 2019). Clausola di salvaguardia sotto forma di...
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Diverso il caso della collaborazione volontaria, la voluntary disclosure per il rientro dei capitali i cui termini vengono riaperti fino al luglio 2017. Anche se la misura è formalmente inserita nel decreto fiscale, in una bozza del disegno di legge di bilancio (datata 24 ottobre) era quantificato il relativo introito in 1,6 miliardi. C'era inoltre una clausola di salvaguardia in base alla quale l'eventuale minor gettito doveva essere compensato per il 50 per cento con un aumento di accise e per un altro 50 con tagli ai ministeri. Ieri però il ministero dell'Economia ha fatto sapere che l'assetto definitivo della clausola sarà diverso: le misure sostitutive saranno solo tagli di spesa, il che è in linea con le norme di bilancio, riviste da ultimo con una legge approvata questa estate. Poi c'è il capitolo riscossione. Dopo il gettito assicurato dalla sanatoria vanno assicurate entrate strutturali. Per farlo, il governo punta anche sull'utilizzo delle banche dati. La nuova struttura che sostituirà Equitalia, all'interno dell'Agenzia delle Entrate, potrà usare direttamente gli archivi di quest'ultima (compresa l'anagrafe dei conti correnti) e quelli dell'Inps. Con un impatto che la relazione tecnica del decreto quantifica in circa 500 milioni l'anno in più. In dettaglio si prevede un aumento dei pignoramenti presso terzi compresi quelli su conto corrente (come le altre procedure cautelari ed esecutive possono scattare dopo 60 giorni dalla notifica della cartella). Ma soprattutto il ministero dell'Economia prevede un forte aumento dell'efficacia, grazie alle informazioni aggiuntive: dall'attuale 18 per cento di esito positivo o parzialmente positivo si passerebbe all'85 per cento. Insomma una riscossione quasi a colpo sicuro.
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Il Mattino