Avvocatura di Stato sul Jobs act «Quesito articolo 18 inammissibile»

Avvocatura di Stato sul Jobs act «Quesito articolo 18 inammissibile»
Il quesito referendario per abrogare le modifiche apportate con il Jobs Act all'art. 18 dello statuto dei lavoratori sui licenziamenti ha «carattere surrettiziamente...

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Il quesito referendario per abrogare le modifiche apportate con il Jobs Act all'art. 18 dello statuto dei lavoratori sui licenziamenti ha «carattere surrettiziamente propositivo e manipolativo» e per questo «si palesa inammissibile». È quanto sostiene l'Avvocatura dello Stato nella memoria - che l'ANSA ha potuto visionare - depositata oggi per conto della Presidenza del Consiglio, in vista della decisione della Corte Costituzionale sull'ammissibilità dei referendum sul lavoro.


Il quesito referendario sull'art.18, «proponendosi di abrogare parzialmente la normativa in materia di licenziamento illegittimo, di fatto la sostituisce con un'altra disciplina assolutamente diversa ed estranea al contesto normativo di riferimento; disciplina che il quesito ed il corpo elettorale non possono creare ex novo, né direttamente costruire». Lo scrive l'Avvocatura dello Stato sostenendo che il quesito punta a estendere i vincoli al licenziamento previsti dall'art.18 a tutte le aziende con più di 5 dipendenti.

Nell'articolo 18 l'ambito di applicazione della tutela reale viene stabilito differenziando a seconda che il datore di lavoro occupi più di 15 o più di 5 dipendenti: la disposizione contiene due regole speciali, la prima vale per le organizzazioni diverse dalle imprese agricole, la seconda solo per le imprese agricole. Invece «l'intento dei promotori del referendum - rileva l'Avvocatura - è quello di produrre una norma (la tutela reale per tutti i datori di lavoro con più di 5 dipendenti) che chiaramente estrae il limite dei 5 dipendenti, previsto per le sole imprese agricole, per applicarlo a tutti i datori di lavoro, a prescindere dal tipo di attività svolta». Ma «secondo costante giurisprudenza costituzionale in tema di referendum abrogativo, non sono ammesse tecniche di ritaglio dei quesiti che utilizzino il testo di una legge come serbatoio di parole cui attingere per costruire nuove disposizioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino