Un compenso minimo di dieci euro l’ora. Indennità integrative per chi lavora la domenica. Coperture assicurative contro gli infortuni e per danni contro terzi. Per...
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Combinare tutti i pezzi del puzzle però non è stato facile. Fuori dall’accordo Cgil, Cisl e Uil, secondo cui i rider vanno fatti rientrare nella categoria dei lavoratori dipendenti per inquadrarli nel contratto della logistica. Ma i ciclofattorini non vogliono rinunciare alla flessibilità dell’orario di lavoro e al sistema premiale. Più nel dettaglio, il contratto prevede un compenso minimo pari a 10 euro per ogni ora lavorata, indennità integrative pari al 10%, 15% e 20% per lavoro notturno, festività e maltempo, oltre a un sistema premiale studiato su misura (600 euro ogni duemila consegne effettuate). Così il presidente di AssoDelivery Matteo Speranza: «Per la prima volta la contrattazione collettiva raggiunge il mondo del lavoro autonomo introducendo compensi minimi, indennità integrative, incentivi, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, formazione e molti altri diritti, mantenendo allo stesso tempo la flessibilità e i sistemi premiali a cui i lavoratori del settore sono abituati.
Il Ccnl è stato elaborato nel solco del decreto Rider, una normativa fortemente voluta dalla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che ci ha permesso di raggiungere questo risultato e di regolare per la prima volta in Europa il settore del food delivery».
Il Mattino