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Pronto al varo il piano per la riforma degli ammortizzatori sociali messo a punto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Nell’ultimo documento di 22 pagine con slides e tabelle emergono una serie di novità sui sussidi che sostituiranno gli interventi emergenziali e il sistema esistente, ampliando a Pmi, precari e autonomi tutta una serie di tutele. Tra le tante spicca l’aumento del massimale dei trattamenti di integrazione salariale, che passerebbe per tutti a quasi 1.200 euro.
Nel menù figurano anche l’ampliamento delle causali per la Cigs, l’estensione del contratto di espansione, le nuove garanzie per i precari e paletti meno stringenti per la Naspi. Qualcosa potrebbe ancora cambiare prima che la proposta venga presentata ufficialmente in Cdm, ma a quanto si apprende da fonti ministeriali l’impianto non dovrebbe subire particolari modifiche. Il ministro Orlando punta a chiudere entro la fine del mese per dotare il Paese di un sistema più equo, capace di reggere l’onda d’urto delle crisi, caratterizzato da tutele universali e trattamenti di integrazione salariale differenziati per settore, filiera e a seconda delle dimensioni aziendali.
L’ambizione è di rendere accessibili gli ammortizzatori da parte di tutti i lavoratori, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa nella quale lavorano e dal loro inquadramento contrattuale, quindi anche per precari, discontinui, stagionali. Più nel dettaglio, il massimale dei trattamenti di integrazione salariale passerebbe per tutti a 1199,72 euro.
Diverse le misure per rafforzare il sostegno al reddito dei precari oggetto del confronto in corso sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Capitolo Naspi: l’eliminazione del requisito delle 30 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi appare a questo punto scontata, mentre dovrebbe rimanere intatto quello delle 13 settimane di lavoro negli ultimi quattro anni. Inoltre la decorrenza del décalage scatterà dal sesto mese e non più dal quarto (prevista anche l’eliminazione del décalage per gli over 50). La Naspi dovrebbe essere estesa poi agli operai agricoli di consorzi e cooperative attualmente esclusi dall’indennità. L’indennità di disoccupazione mensile Dis-Coll per i collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno perso involontariamente la propria occupazione, durerà un anno anziché 6 mesi, con la garanzia di un numero di mesi di beneficio pari ai mesi di contribuzione versata e il riconoscimento del versamento contributivo a fini pensionistici. Infine è previsto un aiuto ai lavoratori che in caso di crisi costituiscono una cooperativa per rilevare l’azienda, con un’operazione di workers buyout: potranno avere l’esonero contributivo totale fino a 24 mesi e un contributo monetario se si trovano in Cigs. Aiuti anche per il settore della pesca finora escluso.
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