La nautica potrebbe essere l’unico settore industriale italiano a chiudere il 2020 senza perdite significative, se non addirittura con un piccolo segno più. Dal...
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«Più 17%, +19%, +13%, +10%, +12%: questa è la straordinaria performance di crescita dell’industria nautica italiana negli ultimi cinque anni. Anche il 2019 - spiega Stefano Pagani Isnardi, responsabile del centri studi di Confitarma - si chiude con un incremento a doppia cifra, portando il fatturato del comparto a 4,78 miliardi di euro (+12% rispetto 2018), un valore quasi doppio rispetto ai minimi del 2013/2014 e superiore alle stime effettuate nel mese di febbraio».
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Cresce il fatturato e cresce anche il numero degli addetti effettivi del comparto industriale (per un totale di 23.510, + 5,4% sul 2018, e parte degli oltre 180.000 addetti della filiera), così come il contributo della nautica al Pil (2,22‰, in aumento del 11,9% rispetto all’anno precedente). La ripartizione del fatturato per comparto vede il 64,4% alla cantieristica, il 27% agli accessori e l’8,6% per i motori.
Ma il dati ancora più significativo viene dal settore finanziario. Nel 2020, l'anno del Covid il leasing risente della crisi in tutti i settori, con un segno negativo. L'unico in controtendenza è proprio quello della nautica. «Nel 2019 - spiega Carlo Mesceri, presidente di Assilea - è cresciuto del 9% rispetto al 2018 e quest'anno ha già fatto nei primi nove mesi quello che aveva fatto nell'intero 2019: una crescita del 30%. Il 90% degli acquisti di imbarcazioni - ricorda - avviene in leasing, c'è un binomio strettissimo. I numeri dei primi mesi dell'anno sono da boom. Il leasing ha risentito del calo degli investimenti in tutti gli ambiti, dall'immobiliare ai trasporti, ai beni strumentali, e complessivamente i primi sei mesi hanno registrato un calo del 25% rispetto al 2019, ma nella nautica invece è cresciuto. Spiegare le motivazioni è difficile aggiunge Mesceri - forse ha pesato anche il timore di una variazione delle leggi per cui qualcuno ha anticipato l'acquisto. In ogni caso lo prendiamo come un auspicio, un segno di fiducia da parte degli operatori sulla ripresa dell'Italia».
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E il futuro? Stefano Pagani Isnardi sottolinea che è proprio dal Salone di Genova che arrivano note più che confortanti per il 2021.
È il Sud come si colloca in questo quadro? «I dati export - sottolinea Pagani - confermato le potenzialità di tutto il Mezzogiorno e di Napoli in particolare. Quella partenopea è la provincia di gran lunga più vivace nel settore della cantieristica nautica».
i dati dicono che l’export campano può dare un aiuto significativo all’andamento del settore. Il 2020 non è stato un anno facile, ma la Campania si conferma prima regione nella produzione di imbarcazione tra 5 e 18 metri. Un dato questo che, spinge il settore a guardare con fiducia al 2021. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino