Sanatoria scontrini e fatture, il 15 dicembre ultima chiamata: ecco come mettersi in regola con il fisco

Per regolarizzare le violazioni che abbiano comportato anche una "infedeltà dichiarativa", ovvero un "omesso o carente" versamento dell'Iva, la regolarizzazione avviene versando maggiori imposte, interessi e relative sanzioni, che vengono dimezzate, e presentando le dichiarazioni integrative

Sanatoria scontrini e fatture, il 15 dicembre ultima chiamata: ecco come mettersi in regola con il fisco
Sanatoria su scontrini e fatture, ultima chiamata. Scadono il 15 dicembre i termini, dopo due mesi e mezzo, per poter aderire alla norma che consente a commercianti e autonomi che...

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Sanatoria su scontrini e fatture, ultima chiamata. Scadono il 15 dicembre i termini, dopo due mesi e mezzo, per poter aderire alla norma che consente a commercianti e autonomi che hanno commesso violazioni, di poter chiudere i conti con il fisco attraverso il meccanismo del "ravvedimento operoso". La sanatoria, che potenzialmente riguarda circa 50 mila soggetti che rischiano, tra l'altro, la sospensione della licenza, rientra nella strategia del "fisco amico" su cui spinge, dal giorno del suo insediamento, il governo guidato da Giorgia Meloni.

L'obiettivo

La sanatoria è contenuta nel decreto energia varato a inizio autunno e l'obiettivo è "promuovere l'adempimento spontaneo e l'emersione di base imponibile". Gli interessati sono i contribuenti che dal 1 gennaio 2022 al 30 giugno 2023 abbiano commesso "una o più violazioni in materia di certificazione dei corrispettivi", vale a dire fatture, scontrini o ricevute fiscali. Il campo di applicazione è ampio: si va dalle violazioni accertate dai verificatori agli importi battuti col Pos ma senza che sia stato emesso uno scontrino fiscale. Ci si può rimettere in regola pagando un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni previste, comunque a partire da 2 mila euro. Per regolarizzare le violazioni che abbiano comportato anche una "infedeltà dichiarativa", ovvero un "omesso o carente" versamento dell'Iva, la regolarizzazione avviene versando maggiori imposte, interessi e relative sanzioni, che vengono dimezzate, e presentando le dichiarazioni integrative.

La regolarizzazione

La regolarizzazione è possibile purché le violazioni siano constatate entro il 30 settembre 2023 e non siano state già oggetto di contestazione alla data del versamento integrale delle somme. Non è ammessa la compensazione. La sanatoria non si applica in caso di omessa presentazione delle dichiarazioni annuali per gli anni d'imposta fino al 2022 e resta ferma la punibilità penale in caso di riciclaggio, autoriciclaggio e finanziamento del terrorismo.

Le violazioni

Ecco, nel dettaglio, le violazioni oggetto del mini-condono: 1) Mancata memorizzazione o trasmissione dei corrispettivi telematici o l’eventuale memorizzazione con dei dati incompleti o falsi; 2) Mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali o l’eventuale emissione di questi documenti con degli importi inferiori rispetto a quelli realmente incassati; 3) mancata annotazione sul registro di emergenza quando i misuratori fiscali non funzionano o lo fanno in maniera irregolare. L'operazione ha incassato l'ok delle categorie. "La sanatoria sugli scontrini - osserva Unimpresa - è giusta e consente di dare respiro oltre che serenità prospettica a milioni soggetti economici minori. Del resto, il fisco si accanisce sulle piccole imprese e partite Iva, mentre snobba i grandi contribuenti". Secondo una indagine dell'organizzazione solo l'1,4% dei controlli fiscali riguarda, infatti, le aziende maggiori. Sul totale di 106.238 verifiche eseguite nel 2022 dall'amministrazione finanziaria, 1.469 riguardano soggetti di dimensioni rilevanti e, di queste, appena 18 si riferiscono ad accertamenti di imposta superiori a 25 milioni di euro. Dai numeri emerge come siano invece 75.930 (il 71,5% del totale) le ispezioni sulle piccole imprese e 18.328 (17,3%) quelle eseguite su professionisti e partite Iva. Complessivamente, il 65,5% delle ispezioni del fisco si riferiscono ad accertamenti di tasse non pagate per importi fino a 25mila euro.

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Il Mattino