Lo Spread scende a 307 punti: i mercati scommettono su trattativa Roma-Bruxelles

Lo Spread scende a 307 punti: i mercati scommettono su trattativa Roma-Bruxelles
Lo spread Btp/Bund torna a scendere a metà giornata, mentre i mercati continuano a scommettere su una possibile trattativa tra Roma e Bruxelles sulla manovra. Al momento il...

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Lo spread Btp/Bund torna a scendere a metà giornata, mentre i mercati continuano a scommettere su una possibile trattativa tra Roma e Bruxelles sulla manovra. Al momento il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT0005340929) e il pari scadenza tedesco è indicato a 307 punti base dai 311 della chiusura di ieri, ben al di sotto dei 327 punti del finale di martedì. Scende anche il rendimento del decennale italiano benchmark, che viaggia al 3,44%, dal 3,48% della vigilia. Lo spread ha invertito rotta dopo le rinnovate aperture al dialogo con l'Europa arrivate dal vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio e malgrado la chiusura, tutt'altro che positiva, del collocamento del BTp Italia. 


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Secondo Barclays
«i mercati hanno già largamene scontato una bocciatura del bilancio italiano, ma il sentiment di mercato potrebbe essere ulteriormente destabilizzato se si aprisse una procedura di infrazione». Le attese della banca inglese propendono per una soluzione mediata in cui «il governo italiano cercherà di raggiungere un equilibrio tra la necessità di mantenere un atteggiamento di confronto con le istituzioni europee in vista delle elezioni europee del prossimo anno, evitando al tempo stesso uno scontro che potrebbe portare a crescenti pressioni sui costi di finanziamento del debito pubblico».


Secondo UniCredit il calo di ieri registrato dallo spread BTp/Bund è stato «probabilmente il risultato di un'attività di copertura, poichè l'incertezza sulla decisione della Commissione europea è diminuita». Le attese sono che tra oggi e domani lo spread si stabilizzi in un range tra 290 e 320 punti base. «In un orizzonte a medio termine - afferma UniCredit - continuiamo a vedere il rischio di spread più ampi una volta che la Bce avrà terminato il suo QE, anche considerando che l'Italia dovrà affrontare un maggior fabbisogno di finanziamento all'inizio del prossimo anno».
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Il Mattino