Srm, sommerso e criminalità: «Assorbono 112 miliardi al Sud»

Il ministro dell'Interno Marco Minniti
In Italia la "non observed economy", definizione che mette insieme sia il cosiddetto sommerso che l'attività criminale, vale 376 miliardi ovvero il 22,9% del...

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In Italia la "non observed economy", definizione che mette insieme sia il cosiddetto sommerso che l'attività criminale, vale 376 miliardi ovvero il 22,9% del prodotto interno lordo. La percentuale sale nel Mezzogiorno: il 29,8% del Pil, pari a circa 112 miliardi. Lo stima un lavoro dell'associazione Srm (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) e Banco di Napoli pubblicato nella rivista Rassegna economica.


Il sommerso vero e proprio in Italia è stimato in 320 miliardi, ai quali si aggiungono i circa 56 miliardi attribuiti all'economia criminale e illegale: più o meno il 3,4% del Pil (il 5% se si guarda solo al Mezzogiorno). Lo studio, presentato stamattina a Napoli alla presenza tra gli altri del ministro dell'Interno Marco Minniti, mette in evidenza la forte correlazione tra stato di diritto e legalità da un lato e crescita economica di un Paese dall'altro. L'indicatore da tenere d'occhio è il Rule of Law Index della Banca Mondiale, che vede l'Italia risalire lentamente: ha guadagnato quattro posizioni, passando dal trentacinquesimo al trentunesimo posto su 113 Paesi per il 2017-2018.

Migliorare di un punto questo indice di legalità, si sostiene nella ricerca, aumenterebbe del 2% circa, ossia 30 miliardi, il Pil pro capite medio del Paese. Nel Mezzogiorno tale valore sarebbe di circa 10 miliardi di euro, pari al 3% del Pil locale.

Alzare l'asticella della legalità avrebbe impatti positivi su trasparenza, sicurezza e giustizia. Fattori che si tradurrebbero in impulsi alla natalità delle imprese, in maggiore occupazione, credito più abbondante e maggiori investimenti: questi ultimi aumenterebbero tra gli 11 e i 14 miliardi grazie anche a un maggiore afflusso di capitali esteri. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino