Statali, cambiano le carriere: per gli scatti e le promozioni risorse fino a 200 milioni

Statali, cambiano le carriere: per gli scatti e le promozioni risorse fino a 200 milioni
La notizia era nell’aria. Ma la conferma è arrivata nella Nadef, la nota di aggiornamento del Documenti di economia e finanza. «Risorse aggiuntive»,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La notizia era nell’aria. Ma la conferma è arrivata nella Nadef, la nota di aggiornamento del Documenti di economia e finanza. «Risorse aggiuntive», spiega il documento approvato nel consiglio dei ministri di mercoledì scorso, «saranno destinate ai rinnovi dei contratti pubblici». Di quante risorse si tratta? Il negoziato tra la Funzione pubblica e il ministero del Tesoro guidato da Daniele Franco è ancora in corso. Ma si parla di una cifra tra i 150 e i 200 milioni di euro. Soldi che, tuttavia, non andranno ad aumentare lo stipendio “tabellare” dei dipendenti pubblici. Queste risorse aggiuntive serviranno a finanziare il nuovo ordinamento professionale che l’Aran e i sindacati stanno discutendo al tavolo del rinnovo del contratto. Si tratta, in pratica, delle nuove carriere dei dipendenti pubblici. 

La novità più rilevante è la nascita di una quarta area accanto alle tradizionali tre aree che caratterizzano il pubblico impiego. Nel settore privato quest’area è generalmente chiamata dei “quadri”. Nel pubblico si è deciso di battezzarla “delle alte professionalità”. È un’area che nascerà vuota, ma che sarà presto riempita dalle professionalità che saranno assunte dalle amministrazioni pubbliche nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al momento nelle bozze di contratto presentate dall’Aran ai sindacati fino ad oggi, non è ancora stata delineata la struttura retributiva di questa area. Ma dovrebbe trattarsi di una struttura più vicina a quella dei dirigenti che dei funzionari. 

La riforma del pubblico impiego introdotta dal ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta con il decreto 80 di quest’anno, ha reso poi più semplici le progressioni interne di carriera, ossia i passaggi da un’area a quella superiore da parte dei dipendenti pubblici. Non sarà più necessario passare per un concorso pubblico aperto anche agli esterni. Ci saranno degli “assessment”, ossia dei colloqui di valutazione che permetteranno ai funzionari di essere promossi senza la necessità di una selezione pubblica. 

E delle modifiche sostanziali sono in arrivo anche sul fronte di quelle che in gergo di chiamano le «progressioni orizzontali», che altro non sono che degli scatti di stipendio. Fino ad oggi nel pubblico impiego per avere queste progressioni era comunque necessario passare ad una mansione superiore. Nelle bozze di contratto che l’Aran sta discutendo con i sindacati, invece, le progressioni avverranno senza la necessità di un cambio di mansione. Saranno, isomma, dei veri e propri scatti economici che finiranno in una voce della busta paga chiamata «differenziale stipendiale». Non saranno però degli aumenti generalizzati. Ogni anno verrà stilata una graduatoria dei dipendenti che hanno avuto le valutazioni migliori. In base alle risorse disponibili, solo chi si è classificato fino a un certo posto nella graduatoria riceverà lo scatto. Ogni dipendente potrà concorrere all’aumento solo ogni 24 mesi. La proposta dell’Aran prevede anche un “correttivo” per chi, pur avendo ricevuto buone valutazioni negli anni, non si è mai classificato in una posizione tale da poter accedere all’aumento. Ci sarà dunque un fattore di correzione che aumenterà il voto di una certa percentuale al crescere del tempo passato dall’ultimo scatto. Più tempo è trascorso più questa percentuale sarà alta e farà scalare le posizioni in classifica.  

Per quanto riguarda gli aumenti tabellari, invece, lo stanziamento per il contratto 2019-2021 è di 3,7 miliardi di euro. Una cifra che, secondo quanto scritto anche nel Patto firmato dai sindacati con il president del Consiglio Mario Draghi e con il ministro Brunetta, consentirà un aumento medio di 107 euro mensili lordi. Dal prossimo anno, inoltre, gli statali riceveranno anche una nuova indennità di vacanza contrattuale, visto che dal 2022 dovrebbe essere avviata una nuova negoziazione per un nuovo rinnovo. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino