Un miliardo e ottocento milioni di Fondi sviluppo e coesione dal Cipe alla Regione Campania per strade, ferrovie e dighe. Il via libera ieri nella riunione del Comitato...
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Per la Regione Campania, come detto, sono stati stanziati 1805,42 milioni di euro. Tra gli interventi più rilevanti, la prima fase del programma per la messa in sicurezza delle reti stradali provinciali e comunali, per 235 milioni.
I fondi sbloccati dal Cipe nella giornata in cui l'Istat certifica la discesa della disoccupazione e l'aumento del Pil. A ottobre il tasso di disoccupazione è sceso all'11,6%, in calo di 0,1 punti rispetto al mese precedente mentre i disoccupati sono calati rispetto a settembre di 37 mila unità, tornando sotto quota tre milioni, anche se di poco (2 milioni 989mila). Per i giovani notizie agrodolci: il tasso di disoccupazione degli under 25 è al 36,4%, in calo di 0,4 punti rispetto a settembre, il livello più basso dal 2012 ma aumentano nuovamente gli inattivi (35%). Quanto agli occupati il tasso è al 57,2%, con 30mila persone in meno tra quelle che un lavoro ce l'hanno.
Ma se la situazione sul mercato del lavoro è ancora in chiaro-scuro (39mila i posti stabili in meno e si tratta del secondo mese di fila) resta l'impressione che l'economia italiana sia pure a piccoli passi e con un andamento oscillante comunque sia ripartita. Nel terzo trimestre il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, e dell'1% su base annua, uno 0,1% in più della precedente stima dell'Istat. Erano cinque anni, dal secondo trimestre 2011, che il Pil a livello tendenziale non cresceva così e non raggiungeva la cifra tonda.
Anche in termini di valore assoluto siamo ai massimi da quattro anni: con 392.303 milioni di euro supera, infatti, quello del terzo trimestre del 2012. Sono andati bene tutti i principali indicatori: i consumi finali sono aumentati dello 0,2%, gli investimenti fissi lordi dello 0,8%, le importazioni dello 0,7% e le esportazioni dello 0,1%. Questo vuol dire che se nell'ultimo trimestre dell'anno si verificasse una variazione congiunturale nulla, il 2016 chiuderebbe con un Pil a +0,9%, un livello superiore a quello della previsione del governo (0,8% dopo che nel Def si era ipotizzato l'1,1%). Immediata la soddisfazione del premier, che incassa questi dati positivi alla vigilia del temuto referendum costituzionale. «La crescita italiana raggiunge il +1%. Se il Paese si sblocca, faremo di più» commenta subito (e promette) via Twitter. Poi su Facebook e durante l'intervista a Sky ritorna sull'argomento, ricordando come «il governo tecnico-tecnocratico nel 2012 ci aveva lasciato a un Pil del -2,3%» e sottolineando la soddisfazione per aver «finalmente abbandonato lo zero virgola». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino