Sud, beffa-cantieri: lavori finiti ma lo Stato non salda i conti

Sud, beffa-cantieri: lavori finiti ma lo Stato non salda i conti
Quando un cantiere finisce (e per fortuna ce ne sono ancora) lo Stato si distrae - per usare un eufemismo - e ritarda il pagamento di un terzo e più della spesa prevista per la...

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Quando un cantiere finisce (e per fortuna ce ne sono ancora) lo Stato si distrae - per usare un eufemismo - e ritarda il pagamento di un terzo e più della spesa prevista per la realizzazione di quell’opera e destinata, ovviamente, all’impresa. È uno studio della Svimez, l’Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno, a spiegarlo prendendo in esame 35mila opere pubbliche monitorate dal Dps del ministero del Tesoro.




È una novità, o quasi, rispetto a quanto stiamo leggendo in questi giorni a proposito di lavori pubblici, inchieste giudiziarie comprese. Che durano troppo e al Sud più che al Nord di almeno tre anni se si tratta di opere di importo superiore al milione di euro. Che la spesa è lievitata quasi ovunque (le eccezioni, come documentato dal Mattino, sono molto poche, purtroppo). dall'Authority guidata da Raffaele Cantone sono puntuali ma da soli non bastano. Altro però è sapere, come documentato dallo studio firmato da Carla Carlucci, Fabio De Angelis e Maria Alessandra Guerrizio e pubblicato sull'ultimo numero della «Rivista economica del Mezzogiorno», il trimestrale diretto da Riccardo Padovani ed edito da Il Mulino, che i conti per le imprese alla fine dei lavori non tornano.

La base statistica di riferimento è la più ampia possibile, nel senso che sono stati analizzati i dati dell'Unità di verifica degli investimenti pubblici (Uver) del Dps, il Dipartimento delle politiche di sviluppo che monitora tutta la spesa pubblica rappresentata da Fondi europei, co-finanziamento nazionale, Fondi sviluppo e coesione e Piano di azione coesione. Si tratta di ben 35mila opere pubbliche finanziate con questi fondi nel periodo 1999-2013 per un valore complessivo superiore ai 100 miliardi. Di questi, circa il 70% è concentrato nelle regioni meridionali, con la Calabria in testa (17,6%), seguita da Puglia (12%), Campania (11,6%) e Sicilia (6%). Per la cronaca, poco meno della metà degli enti attuatori di queste opere sono Comuni al di sotto dei 50mila abitanti mentre 1.829 interventi sono stati gestiti da Comuni oltre i 50mila abitanti. Ammontano a 1.889 gli interventi promossi dalle Province, 1.337 dalle Regioni e circa 2.250 da parte di gestori di rete. Appena 914 quelli gestiti dai ministeri mentre quanto alla tipologia di intervento, oltre 14mila sono state nuove costruzioni e oltre 17mila i restauri e recuperi.

La spesa E veniamo al punto. Al di là delle criticità che praticamente ogni appalto manifesta (e di cui parleremo più avanti) è il rapporto tra spesa e cantiere che fa notizia.



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