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Niente visto di conformità e attestazione della congruità delle spese per i lavori il cui importo non supera i 10 mila euro. Nelle Faq dell’Agenzia delle Entrate aggiornate anche alla luce delle contestate novità in tema di cessione del credito, vengono chiarificate le modalità di applicazione di una norma introdotta con la legge di Bilancio, a correzione di una precedente stretta. E si conferma quindi l’applicazione di un meccanismo che viene incontro alle famiglie in questa fase di potenziale confusione dovuta ai cambiamenti delle regole relative ai vari bonus edilizi e in particolare alla cessione dei crediti.
I CONTROLLI
Il decreto legge approvato lo scorso novembre per limitare le truffe nel settore introduceva infatti, in caso di sconto in fattura o cessione del credito, l’obbligo di rilascio del visto di conformità e di asseverazione. Una forma di controllo che però di fatto si trasforma in un costo perché richiede l’intervento di un professionista. La spesa può arrivare ad alcune centinaia di euro e dunque nel caso di piccoli lavori, ad esempio quello necessari all’installazione di una caldaia, risulterebbe sproporzionata. E tale da scoraggiare l’intervento in sé. Sarebbe stato dunque un ulteriore elemento di incertezza. Così pochissimo tempo dopo la legge di Bilancio era corsa ai ripari, prevedendo l’esenzione dall’obbligo per gli interventi diversi dal superbonus di importo non complessivo a 10 mila euro. Data la breve successione delle due norme di segno opposto si poneva il problema di regolare quello che è successo nel frattempo.
L’Agenzia delle Entrate lo ha fatto tenendo presente che la novità inserita in manovra si applica dal primo gennaio di quest’anno, ma relativamente alle comunicazioni di cessione del credito inviate alla stessa Agenzia.
La stessa legge di Bilancio contiene comunque un aiuto ai contribuenti anche nel caso di spese che superano la soglia dei 10 mila euro. Per tutti gli interventi, escluso però il superbonus, sarà possibile comunque recuperare almeno una parte delle somme pagate al professionista. La norma prevede infatti che rientrano tra le spese detraibili anche quelle sostenute per il rilascio del visto di conformità, delle attestazioni e delle asseverazioni, sulla base dell’aliquota prevista dalle singole detrazioni fiscali spettanti. Quindi ad esempio se i lavori sono ammissibili alla detrazione del 50 per cento saranno detraibili nella stessa misura anche gli oneri relativi a visto di conformità e asseverazione.
LA MANOVRA
Anche se l’attenzione si concentra sul superbonus, la legge di Bilancio ha destinato risorse significative proprio alle altre agevolazioni (ristrutturazione edilizia, risparmio energetico, sismabonus) che possono avere un richiamo minore perché la percentuale è meno conveniente ma negli anni scorsi hanno comunque dato una forte spinta agli interventi Queste misure sono state confermate per i prossimi tre anni, mentre in precedenza la prassi era rifinanziarle anno per anno. Nella stessa manovra finanziaria è stata poi introdotta un’altra specifica possibilità, quella di detrarre il 75 per cento delle spese destinate all’eliminazione di barriere architettoniche, con l’installazione di ascensori e montacarichi.
Il Mattino