Tassi d'interesse, aumento nel 2019 Weidmann: «Ipotesi non irrealistica»

Jens Weidmann (a sinistra) e Mario Draghi
I tassi d'interesse nell'Eurozona potrebbero aumentare nel 2019. Parola di Jens Weidmann, membro del consiglio direttivo della Bce e numero uno della Bundesbank. Durante...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I tassi d'interesse nell'Eurozona potrebbero aumentare nel 2019. Parola di Jens Weidmann, membro del consiglio direttivo della Bce e numero uno della Bundesbank. Durante la presentazione del bilancio 2017 della Banca centrale tedesca, Weidmann ha spiegato che «il mercato ha certe aspettative su un possibile cambiamento dei tassi di interesse nel 2019, che si basano non solo sull'insieme dei dati, ma anche sulla nostra comunicazione e queste aspettative non sono del tutto irrealistiche e a prima vista sembrano essere plausibili».


Nel suo discorso introduttivo, il presidente della Bundesbank ha affermato che la normalizzazione monetaria continuerà per un po' di tempo. Tuttavia, l'entità dell'espansione monetaria, vale a dire il quantitative easing varato dal governatore della Bce Mario Draghi, dovrebbe essere ridotta il più rapidamente possibile alla luce della forza dell'espansione economica in atto e dell'aumento dei prezzi domestici. In quest'ottica, Weidmann ritiene che gli acquisti netti di attivi debbano terminare entro la fine dell'anno e anche dopo la fine di questo programma la politica monetaria rimarrà molto accomodante. Un aumento dei tassi è dunque plausibile solo a partire dal 2019, dato che lo stesso Weidmann ha detto che la manovra di rientro deve essere «graduale e affidabile».

Weidmann è in pole position per prendere il posto di numero uno dell'Eurotower quando scadrà il mandato di Draghi a fine ottobre 2019 e il capo della Banca centrale tedesca è stato ed è ancora fra le voci più critiche rispetto alla direzione impressa dal banchiere italiano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino