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Il 2023 è stato l’anno più caldo di sempre secondo i dati di Copernicus Climate Change Service: l’aumento delle temperature medie modifica criteri, tempi, modalità e costi di vacanza, al mare, in montagna, nell’outdoor, nelle città d’arte, nei siti archeologici e museali, etc. La “forzante calore”, cioè il progressivo aumento delle temperature medie incide profondamente sul settore. Il turismo, infatti, è una delle attività di interesse Paese maggiormente esposte, perché l’Italia è al centro dell’“hot spot mediterraneo” nel quale gli eventi climatici estremi sono accelerati del 20%;
In Bit Enit presenta i primi risultati della ricerca “Turismo Climate-sensitive: il progetto di ricerca ha il duplice scopo di analizzare e misurare l’impatto dell’emergenza climatica nei comportamenti della domanda di viaggio e dell’offerta di turismi, e contemporaneamente di contribuire, su base dati oggettivi, alla messa a punto di nuovi modelli di lavoro per imprese e destinazioni turistiche riducendo le minacce e individuando nuove opportunità.
Dallo studio emerge una nuova modulazione delle presenze di turisti stranieri che diminuiscono del 25 per cento nei mesi estivi con un contestuale aumento in primavera e autunno. Sono fatti che descrivono un evidente spostamento di flussi turistici con un impatto sulle principali organizzazioni turistiche.
La ricerca Turismo Climate-sensitive di Enit, curata da Fondazione Santagata di Torino in collaborazione con Studio Giaccardi & Associati di Ravenna, è un investimento in “ricerca & sviluppo” per il turismo mai realizzato finora in Italia, reso necessario anche in risposta ad iniziative di altre destinazioni europee quali Spagna, Francia, Slovenia, Grecia, Portogallo, etc.
Coinvolti nello studio: Elena Di Raco, Research Manager del Centro Studi Enit, su “Evidenze 2023, opportunità e criticità 2024”; Paola Borrione, Direttore di ricerca e Presidente della Fondazione Santagata, su “Obiettivi, azioni e aspettative del progetto di ricerca Turismo Climate-sensitive”; Rodolfo Baggio, Ricercatore e Docente all’Università Bocconi di Milano, su “I dati necessari per destinazioni climate-sensitive” e, infine, Marco Antonioli, Capo Analista dello Studio Giaccardi & Associati, su “Strategie di adattamento climatico di imprese e destinazioni turistiche in Italia e in Europa” che presenta anche una stima statistica della riduzione delle presenze a causa della “forzante calore” calcolata rispetto a un gruppo di destinazioni regionali del centro nord e del centro sud Italia.
Tra i temi della ricerca anche: “Impatto climatico, turismo culturale e siti Unesco” ed “Evoluzione del rapporto domanda e offerta nel turismo climate-sensitive” unitamente al progetto editoriale del primo e-book.
Da ricordare che il nostro Paese nel 2022 registrò oltre 142 milioni di presenze nel turismo heritage con una spesa turistica o valore di ritorno superiore ai 12 miliardi di euro. Da qui un cambio importante di strategia di destinazioni, OTA e imprese, il cui perno è integrare l’emergenza climatica nel modello di business, invece che farsi trovare impreparati, e coinvolgere tutti i propri stakeholder a far parte delle nuove decisioni. In primis, gli stessi clienti che, infatti, per il 51% (Booking, 2023) deciderà di programmare viaggi e vacanze basandosi sulle previsioni climatiche rispetto al periodo e alla destinazione prescelta. Sono peraltro già disponibili a tutti su internet nuove piattaforme (https://travelweathermap.com/en/jan) che consento di scegliere e programmare in base a quelle previsioni.
E’ un movimento di cambiamento radicale del rapporto domanda e offerta turistica di portata pari o superiore a ciò che avvenne oltre 15 anni fa con l’impatto digitale.
L’indagine Enit - che presto verrà pubblicata su tutti i canali istituzionali - mette a disposizione degli operatori italiani un modello di intervento fatto di 8 policy per le destinazioni e 7 policy per le imprese. La base dati è offerta dallo studio di 10 destinazioni - Austria, Comune di Courmayer, Convenzione delle Alpi, San Sebastian (Spagna), Irlanda, Lubiana (Slovenia), Norvegia, Scozia, Porto (Portogallo) e Valencia (Spagna) e 7 imprese - Booking (USA), Expedia (USA), Marriott (USA), Boutiquehotel Stadt Halle (Austria), Hotel Doolin (Irlanda), Hotel Ullensvang (Norvegia) e Whatley Manor (Gran Bretagna).
All’ordine del giorno un ripensamento strategico climate-sensitive dei modelli di ospitalità, promozione e organizzazione turistica a tutti i livelli.
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Il Mattino