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Nel primo semestre 2022 sono state concluse 6.395 compravendite immobiliari di uffici in Italia, il 75,2% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, e si prevede un totale di 13mila operazioni entro la fine dell’anno. Dopo il crollo coinciso con il primo lockdown, quando le compravendite erano calate del 24,53% rispetto ai primi sei mesi del 2019, il mercato degli uffici è dunque ripartito di slancio, superando nettamente anche i numeri registrati prima della pandemia (+32,2%). Un boom iniziato nel 2021 (+65,26%) e che nel 2022 si sta consolidando, con un aumento del 6% rispetto a dodici mesi fa. Sono alcuni dei risultati che emergono dal report “Covid: L'impatto sulle compravendite di uffici in Italia due anni dopo”, che ha analizzato l'andamento delle compravendite di uffici in Italia e nelle prime 10 città per popolazione dal 2011 al 2022.
A realizzarlo è Reopla, società PropTech con sede a Torino e parte del gruppo Sprengnetter: specializzata in software innovativi per il settore immobiliare, ha realizzato un Avm (Automated Valuation Model), che - utilizzando Big Data, algoritmi di Intelligenza Artificiale e Machine Learning - è in grado di valutare fino a 10.000 immobili in 100 secondi, con una precisione media del 91% e una percentuale di errore inferiore del 15% rispetto alla media del mercato. Milano (652), Roma (386) e Napoli (117) sono le città col maggior numero di compravendite. seguite da Palermo (110), Torino (103), Genova (99), Bologna (81), Firenze (75), Bari (48) e Catania (18). La capitale è la città in cui nel primo semestre 2022 la ripresa - rispetto al primo semestre 2020 - è stata più decisa, con il +133% di compravendite. A Genova le operazioni sono ancora in forte crescita (+78,45% sul 2021), mentre a Torino (-21,83) e a Bari (-69,46%) il mercato è in frenata. «Confrontando i periodi pre e post pandemia, emergono segnali di crescita del mercato, supportato (almeno fino al primo semestre 2022), dalla facilità di accesso al credito e da tassi d'interesse ai minimi storici», spiega Patrick Albertengo, Co-Fondatore e Managing Director di Reopla. «Tra i fattori determinanti potrebbero esserci i prezzi interessanti raggiunti post lockdown dai locali commerciali e dagli uffici che, penalizzati dalle previsioni estremamente negative sul mercato in oggetto dovute a pandemia e smart-working, sono tornati a rappresentare un'ottima opportunità a medio e lungo termine per fondi immobiliari e investitori istituzionali. Il mercato, però, si sta già consolidando e, guardando al futuro, c’è da aspettarsi una sensibile contrazione delle compravendite per l’ultimo trimestre 2022 e per il primo del 2023, dovuta soprattutto all'aumento dei tassi di interesse, all'impatto dell'inflazione sulle PMI, nonché all'aumento del costo di elettricità e gas come conseguenza della situazione geopolitica».
Milano guida la classifica delle compravendite: il capoluogo lombardo è la città italiana con il maggior numero di compravendite di uffici. Qui il mercato ha recuperato bene dopo le difficoltà del 2020 (-25,86% di operazioni), segnando un +54% di unità compravendute rispetto a due anni fa e un +14,18% rispetto ai primi sei mesi del 2019, ultimo anno prima della pandemia. Tuttavia, il confronto con il 2021 rivela i primi segnali di rallentamento, con le operazioni in calo del 2,7%, mentre in provincia la crescita di compravendite continua anche nel 2022. Mercato in espansione a Roma, Napoli e Genova: la Capitale, seconda per numero di compravendite (386), è la città italiana che ha registrato la crescita più significativa rispetto al primo semestre 2020 (+133%), quando aveva perso il 9,51% e ha più che raddoppiato le operazioni rispetto al periodo pre-pandemia (+110,85%). Anche il confronto con il 2021 è positivo, con una crescita del 52,45%. Sul terzo gradino del podio per numero di compravendite (117), Napoli è la città dove il mercato ha sofferto meno l’impatto della pandemia, con una contrazione di appena lo 0,5% rispetto ai primi sei mesi del 2019, ed è cresciuto maggiormente rispetto all’epoca pre-Covid (+114,83%).
L’espansione del mercato è proseguita anche nel confronto con il primo semestre 2021, con un +47,11% di operazioni.
Il Mattino