Un incontro durato poco più di un'ora. Un faccia a faccia, quello con il ministro Pier Carlo Padoan, propiziato dalla presenza a Roma per la cerimonia sui trattati del...
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A tenere banco, però, è stato soprattutto lo stato di salute dell'economia italiana e la tenuta dei conti pubblici. L'Italia avrà quest'anno una crescita «di circa l'1%. È una ripresa modesta, è molto importante rimanere in rotta rispetto alla traiettoria fiscale e di riforme», ha detto Dombrovskis. Fuori dal linguaggio diplomatico, significa che Bruxelles si attende da Roma il rispetto dell'impegno preso sulla correzione da 3,4 miliardi di euro dei conti. Un punto sul quale, ha detto senza mezzi termini il vice presidente della Commissione europea, «C'è un impegno molto concreto reiterato da tutti i ministri e da tutto l'establishment. Il tempo ci dirà», ha chiosato, «come andrà la manovra che verrà varata in primavera».
Che in realtà, sarà solo il primo tempo di una partita molto più complessa. Quella che si giocherà da qui alla fine dell'anno, quando il governo Gentiloni dovrà agire per disinnescare la mina da 19,5 miliardi di euro delle clausole di salvaguardia, che altrimenti dal prossimo anno faranno scattare in automatico un aumento delle aliquota Iva. Un passaggio molto stretto, soprattutto considerando il vincolo del debito pubblico, che l'Europa chiede all'Italia di avviare finalmente su un sentiero di riduzione.
Sul bilancio 2018, ha aggiunto Dombroskis, «ci saranno altre discussioni, e vedremo se la traiettoria per la riduzione del debito è quella giusta». La questione del calo del debito, ha sottolineato ancora il vice presidente Ue è «uno degli elementi che sarà valutato attentamente per vedere la conformità dell'Italia» alla regola debito per «portarlo su una traiettoria di riduzione». Quanto alle clausole di salvaguardia da disinnescare nella legge di bilancio del prossimo anno, il commissario Ue ha spiegato che all'incontro «non sono stati discussi i dettagli» della prossima finanziaria e che «ci saranno altre discussioni» sul tema.
Proprio sul debito Padoan ha vluto replicare. «Mi sembra che fino adesso», ha detto, «nelle discussioni con l'Ue i nostri sforzi vengano riconosciuti. Stiamo andando nella direzione giusta» sul percorso di riduzione. «Non abbiamo discusso in particolare di misure relative al debito», ha aggiunto ancora il ministro, spiegando che «la forma principale di abbattimento del debito è la crescita nominale che noi pensiamo migliorerà sia in termini di pil
che di inflazione». Con Dombrovskis c'è stato «un incontro fruttuoso» sulla «continuazione del processo di riforme e sul sostegno alla crescita», ha proseguito, assicurando che «il consolidamento di bilancio continua lungo le linee concordate».
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Il Mattino