Sgarbi, Bonino, Pillon e Cottarelli: ecco gli esclusi "illustri" delle elezioni (che non saranno in Parlamento)

Il sistema uninominale lascia fuori dal parlamento anche nomi eccellenti. Ecco chi non è riuscito a conquistare il seggio

Elezioni, gli esclusi "illustri". Sgarbi, Bonino, Tremonti e Cottarelli: ecco chi è rimasto fuori dal parlamento
Vittorio Sgarbi, Carlo Cottarelli, Luigi di Maio, Emma Bonino. Il sistema uninominale lascia fuori dal parlamento anche nomi eccellenti. Per i seggi assegnati con...

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Vittorio Sgarbi, Carlo Cottarelli, Luigi di Maio, Emma Bonino. Il sistema uninominale lascia fuori dal parlamento anche nomi eccellenti. Per i seggi assegnati con l'uninominale la sfida si riduce a un testa a testa tra i candidati delle due liste più votate: basta una croce in più per ottenere il seggio.

Così Vittorio Sgarbi candidato con il centrodestra "soccombe" di fronte all'eterno Pierferdinando Casini nel seggio di Bologna, mentre Emma Bonino supera l'ex amico Carlo Calenda al collegio Roma centro ma si arrende di fronte alla candidata Lavinia Mennuni di Fratelli d’Italia.

Tra gli esclusi anche Giulio Tremonti, ex ministro del governo Berlusconi oggi in Fratelli d’Italia, che a Milano è stato superato da Benedetto Della Vedova di +Europa, che ottiene il seggio alla Camera. Ecco tutti i nomi illustri che non entreranno in parlamento. 

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Sgarbi "sconfitto" da Casini a Bologna 

La loro era tra le sfide dei big più attese d'Italia. A Bologna, la roccaforte rossa, il centrodestra per il Senato ha schierato uno dei suoi candidati d'eccellenza, il critico d'arte Vittorio Sgarbi. Un testa a testa fino all'ultimo voto che però si è concluso con la vittoria di Pier Ferdinando Casini, candidato con il Partito Democratico: «Sono partito avanti di cinque punti, ma sono sotto e quindi mi rassegno ad essere stato sconfitto», ha detto in nottata Sgarbi.

Fuorigrotta "tradisce" Di Maio e Carfagna 

Uscirà dal parlamento anche il ministro degli Esteri Luigi di Maio che era candidato per il centrosinistra nel collegio Napoli Fuorigrotta, dove è arrivato secondo dietro all'ex compagno di partito Sergio Costa (ex ministro dell’Ambiente) forte della ripresa del Movimento 5 Stelle al sud. Anche nel proporzionale il neonato partito del Ministro degli Esteri "Impegno Civico" è un flop, non raggiunge l'1% e rimane fuori dall'emiciclo. «Abbiamo perso. Gli Italiani non hanno considerato abbastanza maturo e valido il nostro progetto politico. E su questo la nostra comunità dovrà aprire una riflessione» è il commento dell'ex grillino su Facebook. 

Nello stesso collegio di Fuorigrotta subisce un'amara sconfitta anche Mara Carfagna. La candidata del Terzo Polo (ex ministra per il Sud di Forza Italia passata ad Azione) arriva quarta, con 15 punti in meno della candidata del centrodestra Maria Rosaria Rossi, in corsa per il centrodestra con Noi Moderati (terzo per numero di voti dietro a Di Maio e Costa). 

Esclusi Pillon e Tremonti 

L'Umbria boccia l'ultracattolico Simone Pillon, senatore uscente della Lega noto per le sue posizioni antiabortiste e contro i diritti per le coppie omosessuali. «Il mio seggio non è scattato ma io non mi arrendo. Resto a disposizione della Lega e del centrodestra e continuerò a difendere la vita, la famiglia e i valori cristiani» ha commentato su Twitter.  A Milano invece l'ex ministro Giulio Tremonti rimane escluso dalla Camera: il suo seggio viene conquistato da Benedetto Della Vedova di +Europa (centro-sinistra). 

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Le sconfitte del Pd: Carlo Cottarelli, Cirinnà e Soumahoro

Gli uninominali puniscono soprattutto i nomi illustri del Pd. Non superano la prova del voto molti candidati più famosi, candidati in quei collegi considerati "blindati" e che però, di fronte all'onda del centrodestra si sono rivelati meno sicuri di quanto si pensasse. Tra questi c'è Carlo Cottarelli: il "maestro" della spending review, a Cremona ottiene solo il 27,3% dei voti contro la coordinatrice regionale di Fdi Daniela Santanché che raggiunge il 52,17% .  

Non viene eletto con l'uninominale neanche Aboubakar Soumahoro,  sindacalista-simbolo della lotta dei bracciant e una delle bandiere dell'Alleanza Verdi-Sinistra italiana insieme a Ilaria Cucchi (lei si è entrata in parlamento eletta nel collegio di Firenze). Soumahoro è stato sconfitto per una manciata di voti a Modena da Daniela Dondi di Fratelli d'Italia: 37% contro il 26%. 

Nel Lazio, dove il partito di Giorgia Meloni ha ottenuto alcuni dei migliori performance a livello nazionale, è stata battuta anche la candidata del Pd Monica Cirinnà, ideatrice della legge sulle unioni civili e paladina dei diritti Lgbt. Anche lei rimane fuori dal parlamento con il 31,2% contro il 37,1% di Ester Mieli ottenuti nel collegio Lazio U04. Un collegio che comprende i municipi IX, quello dell'Eur, VII, quello dell'Appio Latino, alcune zone del municipio VIII e il municipio X, quello di Ostia. Una sconfitta amara: nel collegio rientrano anche i territori di Ciampino e Fiumicino (il cui sindaco, Esterino Montino, è il marito di Cirinnà). 

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Emma Bonino e Civati non entreranno in parlamento 

Emma Bonino supera la sfida con Carlo Calenda (ottiene il 33% nel collegio Roma Centro) ma perde contro Lavinia Mennuni di Fdi e rimane esclusa dal Parlamento. Ai proporzionali il suo partito +Europa si ferma al 2,9% e per pochissimo non raggiunge la soglia di sbarramento (3%) rimanendo dunque fuori dall'emiciclo.  

Stessa sorte per Giuseppe Civati, il leader di Possibile non supera la sfida al plurinominale dove era candidato capolista della lista Sinistra-Verdi nella circoscrizione di Bologna. 

 

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Il Mattino