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Treno bloccato per sovraffollamento. Momenti di tensione all'alba di ieri sulla tratta Cassino-Roma, viaggio d'inferno per i pendolari della provincia di Frosinone. Il convoglio in questione è il regionale 12592, il primo a partire la mattina dalla Città Martire alla volta della Capitale. In tanti alle 5 in punto salgono sul treno nella stazione all'ombra dell'Abbazia per giungere a Termini alle 6.59, in tempo utile per recarsi a lavoro. Numerosi i pendolari ciociari che si aggiungono nel corso delle varie tappe: una delle stazioni è quella del Capoluogo e proprio a Frosinone il treno si riempie viaggiatori. Ieri mattina, quando è giunto a Ciampino ed era strapieno, il personale di Trenitalia ha invitato a svuotare un po' i vagoni chiedendo ai pendolari di scendere aspettando in quella stazione il treno successivo per arrivare a Termini.
Le tensioni alla stazione di Ciampino
Tali richieste non sono state però recepite favorevolmente dalle persone a bordo, già esausti per le difficili condizioni del viaggio, e ci sono stati attimi di tensione. Sono volate parole grosse tra alcuni pendolari e il personale in servizio sul treno, fino a quasi sfiorare lo scontro fisico.
«Io devo andare a timbrare il cartellino, non è possibile che mi alzo di notte nonostante i sacrifici devo arrivare spesse volte tardi al lavoro e giustificarmi per i vostri ritardi, fate ripartire questo treno» ha urlato un pendolare della Ciociaria all'indirizzo del capotreno quando il convoglio era fermo a Ciampino e non riprendeva la corsa.
La lunga sosta ha inferocito altri viaggiatori. Nessuno aveva intenzione di scendere, per questo motivo gli animi si sono scaldati.
«Vagoni pieni nonostante il Covid, altro che distanziamento»
Una vera e propria odissea quella dei pendolari ciociari della tratta Roma-Cassino: i disagi di ieri non sono infatti nuovi. Da anni i passeggeri devono fare i conti con le criticità dovute sia ai ritardi dei treni che al sovraffollamento, per non parlare delle precarie condizioni igieniche dei vagoni e del fatto che, come accaduto ieri, si viaggia al freddo.
«Nonostante il Covid - lamentano alcuni pendolari - le condizioni sono terribili: il sovraffollamento c'è sempre, ogni giorno è la stessa storia ma è impossibile andare avanti così e viaggiare in questo modo. Già pre Covid' lamentavamo queste criticità, ora, invece di migliorare, la situazione è peggiorata. Il treno dovrebbe viaggiare con una capienza dell'80% ma non è mai così. Tutti i posti sono sempre occupati e ci sono sempre persone in piedi».
Questo anche perché non sono molti i treni che partono di prima mattina e garantiscono ai pendolari della Ciociaria di essere a Roma in tempo utile per andare a lavorare, l'accalcamento su un unico treno è pertanto inevitabile.
«Si cerchi una soluzione definitiva - chiedono esausti i pendolari della provincia di Frosinone - anche perché in queste condizioni non c'è sicurezza alcuna di mantenere le distanze per evitare i contagi, si soffoca con il treno strapieno e la mascherina».
Infine, una stoccata indirizzata anche al mondo politico: «Piuttosto che inaugurare il Frecciarossa a Cassino e a Frosinone, utilizzato da pochissime persone per andare a Roma, si potrebbe rafforzare l'offerta dei treni regionali. Serve una soluzione definitiva, perché così non è possibile più andare avanti».
Il Mattino