Sposini non vedenti truffati per il viaggio di nozze, crociera mai prenotata dall'agenzia: l'odissea e il processo

Una donna condannata a un anno di reclusione e al pagamento di una provvisionale di seimila euro

Sposini non vedenti truffati per il viaggio di nozze, crociera mai prenotata dall'agenzia di viaggi
Sposini non vedenti truffati, una dipendente di un'agenzia di viaggio condannata a un anno di reclusione. La vicenda finita dinanzi al giudice monocratico del tribunale di...

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Sposini non vedenti truffati, una dipendente di un'agenzia di viaggio condannata a un anno di reclusione. La vicenda finita dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Cassino, risale al 2018. I due giovani organizzano nei minimi dettagli il loro matrimonio, compreso il viaggio di nozze. Decidono di andare in crociera (con l'assistenza di un addetto alle persone non vedenti), ma lo sposo, oltre ad essere cieco è affetto da una patologia che gli impone la dialisi ogni 48ore, per cui la nave prescelta include servizi sanitari appropriati.

Si rivolgono ad un'agenzia di viaggi, concordano il viaggio e pagano il dovuto. All'indomani del matrimonio mentre sono con le valigie pronte ricevono la chiamata dalla dipendente dell'agenzia, la quale li informa che c'era stato un problema tecnico, per cui la partenza era di rinviare. Fissano, così, una seconda data. Da Cassino, assieme all'addetto dell'Unione italiana ciechi, si recano a Genova dove si sarebbero dovuti imbarcare.
Ma anche questa volta salta tutto. La donna, infatti, telefonicamente avverte la coppia che anche c'era stato un nuovo problema tecnico per la mancanza di posti per persone dializzati. A quel punto i due chiedono un voucher per un'altra vacanza, senza pensare affatto all'azione legale.

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Una volta tornati da Genova, però, inviano una mail al tour operator di riferimento. A quel punto scoprono il tutto. Il tour operator, infatti, li informa che sulla nave c'erano sei posti disponibili e che il loro viaggio non era mai stato prenotato. A quel punto i due, tramite i loro legali (gli avvocati Eleonora Rea, Roberto Fantaccione e Antonella Lena) presentano querela contro la donna. Ieri c'è stata la sentenza di primo grado pronunciata dal giudice Falchi Delitala: la donna è stata condannata a un anno di reclusione e al pagamento di una provvisionale di seimila euro. La pena a un anno è stata sospesa, ma la sospensione è stata condizionata al pagamento della provvisionale. I danni dovranno essere calcolatir con processo civile. La difesa della donna, una volta depositata la motivazione, potrà presentare appello.

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Il Mattino