Berlusconi: «Mai pensato di candidarmi all'estero, l'indulto non passerà perché mi gioverebbe»

Berlusconi: «Mai pensato di candidarmi all'estero, l'indulto non passerà perché mi gioverebbe»
Aveva scelto il silenzio dopo il voto sulla decadenza da senatore ma, ad una settimana esatta dalla decisione di palazzo Madama, Silvio Berlusconi torna a parlare in pubblico....

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Aveva scelto il silenzio dopo il voto sulla decadenza da senatore ma, ad una settimana esatta dalla decisione di palazzo Madama, Silvio Berlusconi torna a parlare in pubblico. L'appuntamento scelto dall'ex premier è un classico del mese di dicembre e cioè la presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa. Il Cavaliere ha risposto alle domande di Virman Cusenza, direttore del Messaggero e di Antonio Polito, editorialista del Corriere della sera. Quasi due ore di intervento in cui il Cavaliere oltre al solito canovaccio (la discesa in campo, i suoi processi e gli attacchi alla magistratura politicizzata) ha parlato della leadership futura del centrodestra e poi è tornato ad insistere, senza tanti giri di parole, sulla necessità - «se c'è un minimo di saggezza» - che il capo dello Stato «gli conceda la grazia 'motu proprio' perchè l'affido ai servizi sociali è "ridicolo" per «un uomo di Stato e di governo come sono stato io».




Nessun attacco ad Angelino Alfano, anzi l'ex premier gli dedica poco spazio »chiedete a loro perchè sono andati via«, dice nel corso del dibattito tornando a bollare come »un colpo di Stato« e »un omicidio politico« la decisione di votare contro la sua decadenza. Il Cavaliere smentisce le indiscrezioni (che non hanno mai trovato un riscontro reale) di una sua candidatura all'estero anzi mette in chiaro la necessità di dover "continuare a combattere per difendere la democrazia". D'altronde, è il messaggio che invia a tutti "un seggio non determina un leader, guardate Renzi e Grillo". Ma è proprio parlando del futuro che Berlusconi apre all'idea, proposta da Alfano nel 2012 di "fare primarie di coalizione per scegliere il leader".



Un ragionamento però che va rivisto alla luce della decisione della Consulta che ha definito incostituzionale il Porcellum. È ora sulla nuova legge elettorale e le Riforme che si dice pronto a giocarsi un' altra partita (»Siamo pronti ad una revisione dell.Art.138 se ci sarà come primo punto la riforma della Giustizia) sottolineando anche l'ipotesi di «correre da soli» nel caso ci sia un ritorno al Mattarellum. Non è escluso poi, come già preannunciato da alcuni esponenti azzurri, che la prossima battaglia sia quella di chiedere le dimissioni di Giorgio Napolitano considerato 'decadutò dopo quanto stabilito dalla corte Costituzionale. Berlusconi insomma guarda già oltre anche se non si sbilancia sulla durata dell'esecutivo: «sarà Renzi» una volta diventato segretario «a decidere di andare alle elezioni».



Ed è proprio al sindaco di Firenze che il Cavaliere guarda con particolare attenzione. A nessuno è sfuggito il passaggio con cui lo 'incoronà già vincitore delle primarie e suo competitor. Ed è proprio per la convinzione che il sindaco di Firenze conceda pochi mesi di vita all'esecutivo il motivo per cui, avverte, non bisogna perdere tempo nella riorganizzazione del partito. Da ieri sera e per tutto il giorno si sono conseguite riunioni a palazzo Grazioli mentre domani ci sarà quella nella sede del partito per organizzare la kermesse dei club Forza Silvio in programma per domenica. Un appuntamento pare da cui sarebbero esclusi i parlamentari. Le intenzioni di Berlusconi - spiegano i fedelissimi - è quella di dare un'immagine nuova con volti sconosciuti. Un modo, avrebbe spiegato, per contrastare proprio Renzi. E non è un caso che il Cavaliere abbia fatto intendere di voler dedicare 'anima e corpò all'avvio dei club che nei suoi piani devono rappresentare l'anima più movimentista, lontana dall'immagine classica del partito su cui l'ex premier non ha preso nessuna decisione sulla riorganizzazione interna.




L'indulto. «Non credo che possa arrivare in Parlamento un provvedimento di indulto o amnistia con la possibilità di essere approvato, perchè gioverebbe a Berlusconi». Così Silvio Berlusconi, alla presentazione del libro di Bruno Vespa.



La Consulta di sinistra. Forza Italia «potrebbe partecipare» alle riforme «e dare l'ultimo voto necessario sull'articolo 138 se avessimo la certezza che la prima riforma costituzionale fosse una riforma completa e profonda della giustizia». Lo ha detto Silvio Berlusconi alla presentazione del libro di Bruno Vespa. «La Consulta è diventato un organismo politico della sinistra». Lo sostiene Silvio Berlusconi.



L'addio al Senato. Sulla decadenza si è violato il diritto per «eliminare dalla scena politica il leader del centrodestra, che è considerato da 20 anni l'ostacolo alla presa definitiva del potere da parte della sinistra».



I servizi sociali. L'affidamento in prova ai servizi sociali è «ridicolo». E «se ci sarà un minimo di saggezza al riguardo dovrebbe arrivare, per il periodo» della condanna di «dieci mesi, una grazia 'motu proprio' dal capo dello Stato». Lo dice Silvio Berlusconi. E poi: Quale ruolo ha avuto Napolitano nella sua vicenda? «Ne parliamo al prossimo libro».



L'impeachment di Napolitano.
E quando Virman Cusenza gli chiede se sia vero che FI stia valutando positivamente il progetto di impeachment promosso dal M5S, replica: «Lei ha fonti migliori delle mie perchè io non conosco una riunione nostra al riguardo».



Io e l'euro. Non credo che sia così facile abbandonare l'euro e riprendere la nostra sovranità, vanno riviste le politiche legate all'euro e rivedere il ruolo della Bce contando in Europa».



Il sindaco di Firenze. Renzi? «L'avevo già sentito nominare», scherza Silvio Berlusconi. E a chi gli domanda se il sindaco di Firenze sia un «piccolo Berlusconi», il Cavaliere risponde ironico: «Non posso fare questa affermazione, non vorrei offenderlo...».«Gli inizi di Matteo Renzi facevano vedere in lui una persona assolutamente moderata e si vedeva la provenienza dai giovani della Dc». Così Silvio Berlusconi, sul sindaco di Firenze. Poi si ferma e non aggiunge commenti negativi: «Non ho mai parlato male dei miei competitor», dice.



Mai offesa la cancelliera. Su Angela Merkel «mi hanno attribuito una frase che non sarei mai arrivato nè a pensare nè a pronunciare, anche perchè con la Merkel avevo un rapporto di vicinanza affettuosa, addirittura». Così Silvio Berlusconi alla presentazione del libro di Vespa. «Mai e poi mai avrei potuto dire una cosa del genere», sottolinea il Cavaliere.



L'impegno politico. «Io mi ritengo adeguatissimo» a fare politica: «Non vedo in Italia altra persona che abbia messo insieme tanta esperienza». Lo dice Silvio Berlusconi alla presentazione del libro di Bruno Vespa. «Se c'è qualcuno che conosce quasi tutto della cosa pubblica e delle esigenze dell'imprenditoria privata, credo che sia un signore che ha provato a stare nelle due trincee per oltre 50 anni», aggiunge, parlando di se stesso.



I grillini e il Pd. «Molti italiani vedendosi avanti» una vittoria elettorale del «giustizialismo di sinistra» alleato con «l'ipergiustizialismo dei 5 Stelle decideranno di trasferirsi in un altro Paese».



Gli amici di Dudù. «Mi hanno detto che ha già 600 e passa amici. Io ho sempre avuto cani ma fuori casa, ho accettato di farlo stare in casa per compiacere una certa persona, gli manca solo la parola rispetto ad un bambino. Non consento che venga sul letto anche se un'ultima indagine dice che il 30% dei proprietari di cani e gatti li fa stare sul letto e 16% sotto le coperte». Lo afferma Silvio Berlusconi, commentando il profilo facebook del suo cane Dudù.
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Il Mattino