Alta tensione nel Pdl dove non si trova soluzione alla battaglia in corso tra lealisti e governativi. Uno scontro che ha spinto Berlusconi ad anticipare il Consiglio Nazionale del...
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Sullo sfondo il destino giudiziario di Berlusconi, condannato per frode fiscale e in attesa del voto definitivo sulla sua decadenza da senatore. La ricostruzione giornalistica della «presentazione di una domanda di grazia al Presidente della Repubblica da parte dei figli di Berlusconi, è destituita di ogni fondamento», ha detto oggi il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini.
Il Consiglio nazionale. «È una partita tutta da vedere. La riunione è prevista per il 16, c'è tutto il tempo per riflettere e per decidere», ha detto Cicchitto rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se i governativi del Pdl diserteranno la riunione del consiglio nazionale Pdl. «Il consiglio nazionale del Pdl non dovrà essere un ring, ma una grande occasione per stare uniti attorno a Silvio Berlusconi e per discutere di due visioni differenti», ha sottolineato Nunzia De Girolamo, ministro delle Politiche agricole, a margine dell'inaugurazione di FieraCavalli a Verona. «C'è - ha aggiunto - una parte del partito che ritiene che questo Governo, nato dall'emergenza e dal fatto che nessuno ha vinto le elezioni, debba andare avanti perché c'è un Paese in crisi. Contestualmente c'è un'altra parte che ritiene invece che bisogna staccare la spina e quindi andare verso l'assoluta instabilità in Italia». «Su questo ci dovremo confrontare serenamente - ha poi precisato De Girolamo - sapendo che il leader è Silvio Berlusconi. Invito tutti alla calma, anche perchè in tanti territori ci sono i ricatti, le pressioni, gli eccessi che non fanno mai bene alla democrazia».
Quagliariello. Chiaro il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello in un'intervista al Quotidiano nazionale: «Martedì eravamo a un passo dal chiudere un accordo con Berlusconi, stanno provando a farlo saltare, perché vogliono che il Cavaliere sia punto di riferimento non di tutto il partito ma solo della loro area. Pensano di cacciarci e di farci fare la fine di Gianfranco Fini. Un'illusione: nessuno di noi rinnegherà mai Silvio Berlusconi e nessuno cederà a tentazioni centriste. Vogliamo solo costruire un partito forte in una coalizione forte che possa legittimamente aspirare a vincere le prossime elezioni politiche». Quanto all'ipotesi di una sfiducia al governo da parte di Silvio Berlusconi, «spero non accada, ma in tal caso ce la giocheremo: la politica è anche rischio, no?».
Matteoli. «Trovo non condivisibile che da parte di qualcuno si pensi e si affermi che la convocazione del Consiglio nazionale sia stata decisa per anticipare la resa dei conti. È un approccio sbagliato e non mi risulta rispondente alla verità delle cose», ha detto invece il senatore del Pdl Altero Matteoli. «Per quanto mi riguarda - assicura Matteoli - lavorerò con impegno per favorire l'unità del partito attorno alla leadership di Silvio Berlusconi che, ovviamente, non può considerarsi o essere solo di facciata ma effettiva e piena». «Se siamo d'accordo su questo, il resto si può più facilmente comporre». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino