Si faceva regalare gattini, li uccideva e mandava le foto ai proprietari, denunciato

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Cercava tra gli annunci online riguardanti cessioni gratuite di gattini, se li faceva affidare «e poi inviava attraverso i social network ai vecchi proprietari le foto degli animali uccisi o seviziati». La Forestale ha interrotto a Bergamo l'attività di un presunto ''serial killer'' di felini. «È un 40enne, originario del bergamasco, già noto alle forze dell'ordine. Era solito farsi regalare i gattini per poi spedire via internet le foto degli animali morti agli originari proprietari che chiedevano notizie sugli animali, compiacendosi dell'orrore e dello stupore provocato», dice il commissario capo del Corpo Forestale Amerigo Filippi.



Sono ancora in corso, spiegano alla Forestale, gli «accertamenti necessari a quantificare l'eventuale numero dei felini rimasti vittime, ma intanto l' inquietante pratica è stata bloccata impedendo che altri esemplari cadessero in questa trappola».



Dopo le prime segnalazioni riguardanti le macabre foto dei gattini uccisi o seviziati, è scattato uno screening dei principali siti di annunci online e la Forestale è risalita al presunto responsabile. L'uomo non si sarebbe limitato ad inviare agli originari proprietari contattati (in genere donne) le raccapriccianti istantanei, ma avrebbe anche inoltrato loro messaggi molesti o ingiuriosi.



Dalle denunce di alcune persone incappate nella rete dell'uomo è scaturita l'indagine condotta dal personale del Nucleo investigativo per i reati in danno agli animalì del Comando provinciale e dei Comandi stazione di Bergamo del Corpo forestale dello Stato. Dopo una serie di pedinamenti e controlli sono state effettuate perquisizioni presso l'appartamento dell'uomo, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, «dove sono state rinvenute tracce di sangue in uno scenario generale di degrado. Sotto sequestro -spiegano gli investigatori- sono finiti i cellulari e le schede telefoniche di cui l'uomo si serviva e si è potuta riscontrare la corrispondenza dell'abitazione con l'ambiente che compariva in alcune delle foto che l'uomo inoltrava alle inserzioniste». Sono stati poi prelevati campioni da tracce ematiche presenti sui mobili, sul pavimento e sul letto e si attendono i risultati delle analisi di laboratorio che possano comprovare l'appartenenza genetica del sangue a specie feline.
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Il Mattino