Torna a parlare Amedeo Matacena dalla sua latitanza mediorentale. «Contro di me c'è stato un complotto-vendetta. Tutti coloro che mi hanno colpito hanno avuto delle...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'amicizia con l'ex ministro «I miei rapporti con Claudio Scajola, nati nel 1994 quando fui eletto per la prima volta al Parlamento con Forza Italia, si sono rafforzati con il nostro trasferimento a Montecarlo».
La moglie «Mia moglie ha perso suo padre, che era coetaneo di Scajola - ha aggiunto - e quindi vede in lui una figura paterna. Mi sembra normale che una donna che si trova in difficoltà vada a chiedere aiuto ad un amico che ha grandi esperienze». «Spero che mia moglie riesca a patire questa vicenda senza perdere se stessa. Se lei perdesse se stessa, allora io non avrei più modo di vivere». Chiara Rizzo, attualmente detenuta alle Baumettes, Marsiglia, non ha potuto trattenere le lacrime.
La latitanza «Al mio rientro in Italia ci penso tutti i giorni. Ma ritengo che devo aspettare l'esito del ricorso in Cassazione e quello fatto alla Corte europea dei Diritti dell'uomo. Quella della mia latitanza dorata - ha aggiunto - è una fantasia. Serve per arricchire il caso dal punto di vista del gossip. Io vivo in quaranta metri quadrati e questa storia della latitanza dorata è veramente infondata».
Claudio Scajola ieri si è difeso durante un interrogatorio di sette ore, durante il quale ha sostenuto di non avere nulla a che fare con la criminalità ma di avere aiutato Matacena solo per amicizia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino