Sochi 2014, esponenti Gay Center in protesta davanti all'ambasciata russa per dire no all'omofobia

Manifestazione del Gay Center contro l'omofobia davanti all'ambasciata russa a Roma
Un gruppo di una decina di esponenti del Gay Center ha manifestato sotto l'Ambasciata di Russia, a Via Gaeta, in concomitanza con l'inaugurazione dei giochi di Sochi 2014....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un gruppo di una decina di esponenti del Gay Center ha manifestato sotto l'Ambasciata di Russia, a Via Gaeta, in concomitanza con l'inaugurazione dei giochi di Sochi 2014.


All'iniziativa hanno aderito Movimento 5 stelle, Partito Democratico, Radicali e Sel, oltre ArciGay, ArciLesbica e l'associazione dei Radicali «Certi Diritti». Tra i presenti anche Luca Zanchi, vittima di un presunto attacco omofobo nei pressi del Colosseo qualche giorno fa. I manifestanti indossano cartelli con scritto «no violenza omofoba», «diritti e libertà per la Russia», «libertà e non violenza». Ha dichiarato Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: «Premier come Obama e la Merkel hanno deciso di non partecipare ai giochi di Sochi.



Il premier Letta ci è andato, e visto che ci è andato coi soldi dei contribuenti ci aspettiamo almeno che porti le nostre parole lì. Ribadire il no alle leggi omofobe in Russia non basta, servono pressioni molto forti. E dovrebbe lavorare anche per delle leggi in Italia visto che quella contro l'omofobia non viene approvata. Inoltre gli chiediamo di incontrare, al suo ritorno, Vladimir, il ragazzo russo che noi stiamo assistendo dopo aver preso contatti con la nostra associazione, e che l'Italia gli dia asilo come rifugiato in quanto perseguitato nel suo paese perché gay».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino