Yara, nuova svolta: si indaga su "Lorenzo B.", pedofilo padovano detenuto in Francia

Yara Gambirasio
Ennesima svolta nelle indagini per l'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, trovata morta in un campo di Chignolo...

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Ennesima svolta nelle indagini per l'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, trovata morta in un campo di Chignolo d'Isolala nel 2010.


Le nuove tracce portano addirittura in Francia, a Bourges, dove si trova “Lorenzo B.”, un cinquantenne padovano, da mesi agli arresti con l'accusa di pedofilia.



L'uomo nel 2011 si sarebbe trovato in Italia e avrebbe chattato con una dodicenne bergamasca rubando il suo profilo Facebook, fingendosi un suo coetaneo. L'indicazione sul nome e sull'iniziale è stata data dalla madre della ragazzina. “Lorenzo B.” avrebbe quindi molti elementi in comune con il profilo dell'assassino che viene ricercato per la morte di Yara.



Gli investigatori italiani sono ora in attesa di riscontri dalle autorità giudiziarie francesi, per appurare se l'uomo di cui si parla sia effettivamente in carcere, e si tratti o meno dello stesso padovano individuato dallo screening sul nominativo. Solo dopo questo riscontro, si apprende dalle stesse fonti, sarebbe possibile procedere con un confronto del Dna.



L'eventuale test si aggiungerebbe così ai 18 mila già effettuati. Gli inquirenti, seppure scettici su questa pista, intendono comunque sottoporre al confronto del materiale genetico trovato sugli indumenti di Yara con quello del padovano.



LA TRACCIA DI LORENZO B. La vicenda nasce da quanto raccontato dalla madre di una ragazzina bergamasca alla quale, nel 2011, qualcuno “rubò” il profilo di Facebook, pubblicandovi foto di Yara e facendo così intendere un'amicizia tra le due ragazzine.



Già nel marzo 2011 venne però chiarito che la figlia della donna, allora dodicenne, non conosceva Yara e che le foto erano state pubblicate da un presunto molestatore online. I carabinieri indagarono, scoprendo che il computer dal quale era stato rubato il profilo della ragazzina si trovava in Francia sia prima sia dopo il rapimento e il ritrovamento di Yara e, per questo, la vicenda si chiuse lì.



Ieri il settimanale “Giallo” ha pubblicato una nuova intervista alla madre della ragazzina, la quale riferisce di aver scoperto da sola che il molestatore della figlia è un cinquantenne di Padova con precedenti per pedofilia e attualmente detenuto in Francia per lo stesso motivo. Gli inquirenti stanno però appurando se esista davvero qualcuno che corrisponde a queste caratteristiche e che si trova in carcere oltralpe. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino