Yara. Spunta l'ombra di un complice «Forse qualcuno ha taciuto».

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Bergamo. Yara conosceva il suo assassino. Ne sono convinti gli investigatori che ora, dopo il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, stanno ricostruendo i possibili punti di...

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Bergamo. Yara conosceva il suo assassino. Ne sono convinti gli investigatori che ora, dopo il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, stanno ricostruendo i possibili punti di contatto tra la vita di Yara Gambirasio e il muratore di Mapello. Due vite apparentemente distanti, ma in un paese abitare a sette chilometri l'uno dall'altro significa condividere un mondo: stessi negozi, conoscenti in comune, la medesima parrocchia. I Gambirasio erano assidui frequentatori, la famiglia Bossetti sempre presente alla messa della domenica. «È qui che potrebbero essersi conosciuti - dicono gli inquirenti - Di certo l'assassino non ha scelto a caso la sua vittima». Ora il manovale è in isolamento nel carcere di Bergamo e oggi sarà interrogato dal gip. Ma per il procuratore generale Pier Luigi Dell'Osso non sussisterebbero margini d'errore: «La situazione ci fa dire che il caso è praticamente chiuso».






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Il Mattino